I cachi autunnali, pane degli dei arrivato dall’Oriente

I consigli nutrizionistici del dottor Giglioli, medico in Scienze dell’Alimentazione

Pane degli dei, ma anche mela d’oriente o diospiro sono le definizioni per quei meravigliosi frutti conosciuti comunemente come cachi, tipici di questo periodo. La loro polpa dolce e morbida è data dal discreto contenuto di zuccheri che apportano una maggior quota calorica (65 Kcal per etto) rispetto al altri frutti come ad esempio la mela (40 Kcal). E’ bene mangiarli quando sono giunti a completa maturazione perché se consumati prematuramente provocano una sgradevole sensazione di “legare in bocca“. Contiene una buona quantità di vit. A, vit. C e di potassio. Sono anche presenti molecole molto salutari come fenoli, tannini, carotenoidi e catechine dotate, fra l’altro, di azione anti lipidica con conseguenti benefici cardiovascolari e antiossidante in grado di combattere l’invecchiamento corporeo. Discreta la presenza di fibra alimentare e di acqua (oltre 80%). Secondo alcuni i cachi comparvero in Italia nei giardini di Boboli a Firenze nella seconda metà dell’ottocento e da allora le tavole se ne riempirono in abbondanza. Utili anche per dolci, marmellate, ma anche per preparazioni salate. Insomma un frutto bello come il sole, ottimo, pieno di energia e di sostanze salutari, ma devono prestare attenzione coloro che hanno problemi di glicemia visto il suo apprezzabile contenuto zuccherino.