Covid Reggio Emilia, no vax: "Siamo costretti a vaccinarci"

All’hub di Scandiano molte terze dosi, ma anche tanti che, con il green pass, hanno ceduto

di Ylenia Rocco

Obbligo di green pass e hub vaccinali ancora pieni. Sono circa 600 le somministrazioni al giorno - tra terze, seconde e prime dosi - al centro fiere di Scandiano nel giorno in cui ha chiuso definitivamente il punto vaccini alle Fiere di Reggio. E si attende un incremento dovuto alla chiusura del maxi hub - dopo 10 mesi di attività e circa 360mila dosi -. Il direttore del distretto Ausl di Scandiano, Marco Ferri, racconta che per quanto riguarda la terza dose i numeri sono positivi. Sono tante le adesioni da parte degli invitati, fragili, vulnerabili e ultraottantenni, molti dei quali, in contemporanea alla terza dose, ricevono anche il vaccino anti-influenzale. Ci sono, però, persone che non sono ancora del tutto convinte riguardo l’importanza della vaccinazione e capita, tra una somministrazione e l’altra, di sentire qualche giudizio critico.

La dottoressa Rossana Borciani, medico di medicina generale in pensione, con un certo imbarazzo, confessa di aver vissuto meglio i mesi di vaccinazione rivolti alle persone anziane, rispetto a quelli successivi. "Arrivano persone tra i 50 e i 60 anni con delle storie infinite pur di non fare il vaccino e metterci in difficoltà. – si sfoga il medico – Noi non possiamo obbligare nessuno ma abbiamo il dovere di consigliare al meglio il paziente. Pochi giorni fa ho dovuto spiegare ad una signora diabetica, che voleva ricevere una sola dose di vaccino riferendo di aver contratto il Covid sette mesi prima, che con almeno due dosi si ottiene una buona protezione dal virus".

Fuori dall’hub vaccinale, infatti, sono le persone tra i 20 e i 50 anni a manifestare il loro dissenso. "Sono venuto qui per ricevere la seconda dose di vaccino ma avrei aspettato volentieri. Non è obbligatorio ma sono stato costretto, altrimenti non avrei potuto lavorare" racconta un uomo di 45 anni. Per Isaad invece, 52 anni, questa di oggi è la sua prima dose. Confessa di non aver mai fatto nessun vaccino e di non essere solito prendere farmaci. Avrebbe preferito anche lui non farlo. All’uscita del centro vaccinale però c’è anche il signore Guidetti, 82 anni, e un bel curriculum vaccinale: 3 dosi su 3: "Ho diverse patologie, non ho avuto nessun sintomo dopo le dosi precedenti. Chi va in piazza oggi a protestare contro il green pass e il vaccino ha lasciato il cervello sul cuscino. E’ una lotta senza senso. Quando andavo a scuola ho ricevuto diversi vaccini, anche quello del vaiolo, e la scienza di ieri non era così attenta come la scienza di oggi. Perché farsi tanti problemi?". La dottoressa Borciani, d’altra parte, ha spiegato che si dovrebbe avere più paura degli effetti a lungo termine del Covid, il famoso long covid, anziché temere gli effetti del vaccino.