I ricoverati? Quasi tutti con la Delta Picco raggiunto. Sono 254 i pazienti

Omicron contagia molto ma è meno grave. Scende l’incidenza dei positivi ogni 100mila abitanti. Il problema degli ospedali è dato dai 250 operatori in isolamento. Rinforzi dalle chirurgie

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di Maya Menozzi

Più contagi per la variante Omicron, più ricoverati per la variante Delta. Ci troviamo nel picco di questa ennesima ondata ma nonostante i numeri siano preoccupanti, uno spiraglio di luce forse c’è.

"I positivi sono tanti ma stiamo osservando un lieve rallentamento – ha spiegato Nicoletta Natalini, direttore sanitario – Al momento siamo infatti a duemila cento casi ogni 100 mila abitanti, contro i duemila duecento della settimana scorsa. Prima arriva il massimo della curva e prima si preparerà a scendere, questo dato ci fa ben sperare". Il conteggio dei positivi rimane infatti molto alto perché l’attuale sistema dell’Azienda sanitaria raccoglie gli esiti di tutti i tamponi effettuati sul territorio, e non solo quelli dei drive degli ospedali.

"Gli esperti ci dicono che questa positività è dovuta al 70% all’Omicron – ha continuato Natalini – Ma per i ricoverati prevale la Delta. Sono quadri molto diversi".

Nella giornata di ieri sono dunque emersi 1518 nuovi casi positivi, dei quali 423 solo a Reggio, 61 a Correggio, 52 a Castellarano, 51 a Quattro Castella e 50 a Sant’Ilario; due purtroppo i decessi registrati, rispettivamente una donna di 89 anni e un uomo di 82, residenti di Castellarano e Reggio.

Per quanto riguarda gli ospedali, il saldo fra dimessi e ricoverati rimane anch’esso negativo e nelle ultime settimane è stato necessario aumentare i posti letto Covid: "Ad oggi abbiamo più ricoverati dello stesso periodo dell’anno scorso – ha spiegato Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero provinciale – Di 254 letti Covid (di cui 21 in terapia intensiva al Santa Maria e ai quali se ne aggiungono altri 7 a Scandiano) ne sono occupati 226. In terapia intensiva a Reggio si contano sedici persone e il numero di ricoverati giornalieri rimane stabile a circa 18 pazienti, i quali arrivano anche dopo molti giorni dalla comparsa dei sintomi. La degenza media poi è di dieci giorni".

Un dato rassicurante riguarda gli accessi ai pronto soccorsi, che da 381 con 59 positivi sono scesi a 343. Con 250 circa operatori sanitari in quarantena, la grande difficoltà del momento rimane tuttavia nel reperire personale Covid, sottraendo purtroppo infermieri e operatori dal reparto di chirurgia. Sul versante vaccini la campagna continua invece a pieno ritmo, con 6839 dosi somministrate giovedì e 2822 nella giornata di ieri.

"Siamo a ormai più del 50% dei cittadini con terza dose – ha aggiunto Natalini – Dai 12 anni in su è ora possibile prenotare liberamente la terza vaccinazione, con almeno 120 giorni trascorsi dalla precedente. Abbiamo ricevuto poche adesioni a questa possibilità e ci teniamo a ricordarla: per avere l’appuntamento ci si può recare in farmacia oppure consultando il fascicolo elettronico".

Sempre dai 12 anni in su rimane invece libero l’accesso per la prima dose, in tutti i punti vaccinali della provincia. "Domani si svolgerà in piazza della Vittoria anche un open-day dedicato alla popolazione scolastica – ha concluso Natalini – Non tanto perché la scuola sia luogo di contagio ma perché i giovanissimi hanno relazioni e attività extrascolastiche che possono essere veicolo del virus".

In mattinata sono dunque attesi i bambini dai 5 agli 11 anni con una quantità di 300 prime dosi, mentre dalle 3 del pomeriggio fino alla sera i ragazzi dai 12 ai 19 potranno effettuare la seconda o la terza (200 le dosi disponibili).

Se ancora i numeri di vaccinati fra i più piccoli sono scarsi, già l’83,3% degli studenti di scuola secondaria possiede la prima dose, il 74,5% invece la seconda. La speranza, dunque, è che possano solo aumentare.