I Ris studiano le telefonate e il video della casa

"Guardi se l’ho ammazzato non so…". E’ stato uno degli snodi di maggior pathos della seconda udienza del processo Eletti. Quello in cui sono state fatte ascoltare le telefonate che Marco Eletti, imputato per l’omicidio del padre Paolo e di quello tentato alla madre Sabrina, fece al 118 nel pomeriggio di sabato 24 aprile 2021, unitamente alla proiezione di un brevissimo video estrapolato dal cellulare dell’imputato, con riprese compiute intorno alle 13,50 di quel giorno in cui si vede la signora Guidetti mentre dorme, sdraiata sul divano, con respiro profondo e russante. "Abbiamo ricevuto un dvd con le registrazioni delle telefonate al 118 e un cd in cui era inciso il video – spiega il maggiore Pasquale d’Angelo, del Ris di Parma -. Abbiamo svolto attività tecnica di natura fonica da cui è scaturita la trascrizione della conversazione (molto agitata, a tratti incomprensibile, ndr) con il 118". Non solo, il maggiore ha anche spiegato per filo e per segno la presenza di voci e bisbigli in sottofondo che il software e la strumentazione del Ris ha captato durante l’esame del video, oltre ad un rumore simile ad un colpo in sottofondo, sempre secondo il maggiore d’Angelo, e quelli che apparivano dei rumori di trascinamento. Ascoltato anche il caposquadra dei vigili del fuoco che intervenne assieme al personale del 118: "All’interno dell’abitazione abbiamo trovato una spessa coltre di fumo provocato da un incendio scaturito all’interno dell’abitazione, probabilmente nel garage, in un contenitore di metallo, all’interno del quale, erano presenti dei residui plastici ed elettrici. Il principio di incendio era già stato spento con dell’acqua. Noi ci siamo preoccupati di aprire le finestre della zona della villetta attigua al garage e al piano di sopra, verificando che non vi fosse nessun’altra persona coinvolta". Ni.bo.