"I Verdi sono in maggioranza sia in Comune sia in Regione. Il percorso di Aguzzoli non può quindi che essere un percorso politico di avvicinamento alla maggioranza. Coglierò con favore se ci sarà un atteggiamento costruttivo in questa direzione". L’assessora Carlotta Bonvicini, in quota Europa Verde in giunta a Reggio, risponde così – a margine di una conferenza stampa ieri mattina sui trasporti e la mobilità – sulla ‘tentazione sinistra’, come l’ha definita il Carlino che ha dato la notizia dei giorni scorsi, di candidare Fabrizio Aguzzoli alle Regionali come aspirante consigliere di Avs (l’alleanza formata da Verdi e Sinistra Italiana). Una possibilità che ha agitato parecchio le acque nel centrosinistra, perché Aguzzoli in Sala del Tricolore siede sui banchi dell’opposizione con Coalizione Civica. Il medico ha detto che nel caso andasse in porto la sua corsa alle elezioni (ne ha parlato, per la decisione finale, ieri fino a tarda sera in un’assemblea fiume con l’altro collega di scranno Dario De Lucia e il direttivo del gruppo che, stando a quanto trapela, è promotore della sua candidatura con l’obiettivo di allargare il proprio raggio d’azione fuori provincia) si dimetterebbe dal Consiglio Comunale, ma non da Coalizione Civica.
Ed è proprio questo il vero nodo. La Bonvicini, col suo aplomb lontano dalle polemiche, non ha ‘condannato’ l’azione dei vertici Verdi (il regista dell’operazione sarebbe Duilio Cangiari, nonché cognato di Aguzzoli); anzi, ha aperto alla possibilità, ma solo se il medico convergerà in maggioranza, oltre che in Regione, anche sul piano locale. Insomma, tra le righe, il suo è un ‘niet’ gentile al fatto che Aguzzoli possa correre come consigliere regionale e al contempo restare, anche solo per appartenenza e con tanto di tessera, in una formazione che rema contro a Reggio.
Lo stesso sindaco Marco Massari, il quale non ha gradito la possibilità che Aguzzoli corra, ha posto il veto assoluto sul fatto che possa rimanere in Coalizione Civica. Qualora si verificasse questa ‘ambiguità’, a rischiare il posto in giunta sarebbe proprio la Bonvicini che potrebbe essere sfiduciata dalla stessa maggioranza nella quale si aprirebbe una vera e propria crisi. Che, a tre mesi dalla conclusione delle elezioni, non sarebbe affatto una buona partenza.
dan. p.