"Il Cervi, santuario laico della libertà"

Gattatico, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi in visita nel rinnovato museo dedicato alla memoria dei sette fratelli

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di Mariagiuseppina Bo

"Questo è il santuario laico della libertà, che si tiene accesa con un fuoco che ha origini lontane, qui si riscopre lo spessore delle nostre vite".

Così ha affermato il ministro della Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi, all’inaugurazione del rinnovato museo Cervi a Gattatico. La visita si è tenuta ieri nel 78° anniversario del sacrificio dei sette fratelli Cervi e di Quarto Camurri.

Il ministro, sollecitato sulle questioni di stretta attualità, assicura che dopo l’Epifania "le scuole riapriranno" e spiega che "sono stati stanziati 10 milioni per i tracciamenti, 5 per le mascherine, il 96 % dei docenti è vaccinato, come l’86% dei ragazzi e il 75% dei piccoli. Solo in alcune zone rosse potrebbero verificarsi episodi di chiusura. La scuola rimane aperta, perché i ragazzi vivano la vita insieme".

Bianchi, accompagnato dalla presidente dell’istituto Cervi, Albertina Soliani, dalla responsabile Paola Varesi e da Adelmo, figlio di uno dei fratelli uccisi, ammira il nuovo museo (i cui lavori sono durati due anni): "Molto bello, è un luogo pedagogico della libertà", dice.

Il ministro è colpito anche dal coro “Va pensiero” che chiude il percorso museale, nella sala della Quadrisfera, il fienile di casa Cervi che, come il Nabucco di Verdi, esprime i valori del museo.

La presidente Soliani ha ricordato che "qui si costruisce anche oggi la democrazia, la libertà e la repubblica".

Oltre a lei, sono intervenuti il prefetto Iolanda Rolli, i sindaci Luca Ronzoni (Gattatico) e Luca Vecchi (Reggio), il presidente della Provincia Giorgio Zanni, l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi. Fra i presenti, gli onorevoli Pierluigi Castagnetti, Antonella Incerti, Vanna Iori, i consiglieri regionali: Stefania Bondavalli, Roberta Mori, il capo di gabinetto Giammaria Manghi, la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi.

"Oggi è una giornata importante - ha commentato Mammi - perché ricordiamo otto giovani partigiani che sacrificarono i loro affetti e il loro futuro perché credevano in una Italia diversa da quella che avevano conosciuto, libera dal nazifascismo e finalmente democratica. È grazie a giovani come loro che democrazia e diritti sono diventati valori fondanti delle nostre comunità. Ed è quindi importante mantenere il ricordo di quei giovani attraverso percorsi come questo".

Nel nuovo museo la storia della famiglia Cervi, la sua maturazione antifascista e il sogno di progresso nelle campagne, viene raccontata attraverso nuovi linguaggi e nuovi strumenti, con un occhio di riguardo alle nuove generazioni. L’allestimento si avvale di interventi inediti di giovani storici (Carlo Greppi, Isabella Insolvibile e Iara Meloni), di tre grandi voci del teatro (Moni Ovadia, Ottavia Piccolo e Marco Rovelli), delle opere donate degli artisti reggiani Alfonso Borghi, Mario Rosati e Costantino Morini. Il nuovo museo è stato progettato da Massimo Venegoni (Studio Dedalo di Torino) insieme alla storica Paola Boccalatte; i lavori sono stati affidati all’architetto Fiorenzo Basenghi.