"Il lotto di via Piaggia? E’ edificabile dal 1984"

L’amministrazione spiega dopo le polemiche: "Non è di proprietà comunale". Ma Bertucci (5Stelle) non ci sta: "Non si esce dal paradigma del cemento"

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"Il lotto di via Piaggia al Quinzio non è di proprietà del Comune; non ha una destinazione di verde pubblico o uso sportivo, e l’aerea è edificabile fin dal piano regolatore del 1984". Risponde così il Comune di Reggio alla protesta dei residenti del quartiere a San Maurizio, che avevano denunciato l’imminente costruzione di una ventina di villette (suddivise in abitazioni e abbinate un condominio) nell’area verde da 9mila metri quadrati a sud-est della città. Un "disperato tentativo di salvare la zona dall’ennesima colata di cemento" avevano ribadito le promotrici dell’iniziativa alla stampa locale. Da qui è partita una raccolta firme, aperta ai residenti del quartiere (circa 5mila persone) e non solo. L’amministrazione in una nota ieri ha replicato come il lotto non sia di sua proprietà. L’area infatti apparteneva all’Ausl locale; nel 2011 il Consiglio Comunale approvò l’accordo tra l’azienda sanitaria stessa e Unieco, in uno scambio alla pari: i territori della cooperativa dove poter realizzare il Core in cambio proprio dell’area di via Piaggia. Da quel momento il destino della zona è apparso segnato. Il fallimento di Unieco ha ritardato eventuali operazioni, ma la successiva acquisizione del territorio da parte di una grossa impresa edile ha dato il via al progetto, previsto come detto da un piano regolatore risalente addirittura al 1984. "L’accordo tra Ausl e Unieco è già stato attuato – ribadisce il Comune -. Non ci sono le condizioni per non dare seguito agli impegni assunti. E comunque l’amministrazione a sud di via Einstein, sempre in zona Quinzio, ha trasformato 85mila metri quadrati di aree potenzialmente edificabili a verde privato, con la cancellazione di oltre 100 alloggi. Merito dell’ultima variante al regolamento urbanistico ed edilizio (Rue)". Una difesa che non ha convinto il Movimento 5Stelle, tornato all’attacco con il capogruppo Gianni Bertucci: "Il Pd non ha la forza di uscire dal paradigma del cemento. Il bluff del Comune che ferma ogni cementificazione è crollato ancora una volta: possibile che non si sia in grado di intavolare incontri di proposta e compensazione con chi gode dei cosiddetti ‘diritti’? D’altronde i piani particolareggiati sono stati realizzati dalla stessa amministrazione ora al potere. Ecco perché è impossibile un dialogo con loro".