Il referendum, i soldi sprecati e il nostro futuro

Migration

Lo ammetto: faccio fatica a districarmi nel nodo, decisamente ingarbugliato, che rappresenta il referendum costituzionale di domani perché fino a qualche mese fa, su questa riforma, tutti sembravano d’accordo (sarebbe sufficiente guardare l’esito delle votazioni in parlamento) mentre ora sono comparsi mille dubbi e perlessità. Molti dei quali condivisibili, ma forse bisognava fermarsi prima e riflettere con più calma.

E faccio un po’ fatica anche a districarmi in questa lettera. Perché da una parte si parla di spreco di denaro pubblico per il voto (personalmente penso che votare non sia mai spreco di denaro...), dall’altra si dice che il taglio dei parlamentari, che comunque qualche risparmio lo permetterebbe, è fumo negli occhi. Logiche che, un po’, si contraddicono. L’impressione è che ci si divida su qualunque cosa solo perché si gioca in un’altra squadra. In una sorta di campagna elettorale permanente. Ma così resteremo sempre impantanati in un fango che non ci permette di correre verso il futuro.