Covid Reggio Emilia: "In alcune scuole non accettano il tampone negativo"

Il presidente di Federfarma si sfoga: "E' assurdo, tanti si lamentano con noi perché non ottengono il Green pass"

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Reggio Emilia, 15 settembre 2021 - "Come sempre, siamo a disposizione dei nostri pazienti, ma non per prendere colpe che non sono nostre". Non usa mezzi termini Giuseppe Delfini, presidente di Federfarma Reggio, nel segnalare l’effetto ‘scaricabarile’ che oggi vede le farmacie nell’occhio del ciclone. Il tema è uno dei più caldi del momento, ovvero il Green pass.

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"Stanno circolando alcune informazioni non totalmente corrette - specifica Delfini - e talvolta provenienti anche da uffici pubblici". Una ragione valida per mettere, come si suol dire, diversi puntini sulle ‘i’. Il primo riguarda il servizio che i punti farmaceutici forniscono per stampare il certificato verde, ormai lasciapassare essenziale per poter condurre una vita sociale senza particolari ostacoli. "Si stampano e spediscono per email ogni giorno milioni di Green pass: qualcuno ha un’idea di che mole gratuita di lavoro viene fatta? - premette il presidente -. Ma andiamo avanti. I farmacisti stampano il Green pass che viene messo a disposizione dallo Stato. Teniamo presente che l’operazione di ‘generazione’ del certificato non dipende in alcun modo dalle farmacie e dai farmacisti".

Morale: se per qualsiasi ragione, quasi sempre di natura tecnica, il pass non è disponibile, la causa non fa capo al punto farmaceutico. "In farmacia - prosegue - si esegue il tampone antigenico rapido e i farmacisti inseriscono nella piattaforma informatica regionale a loro fornita - e sulla quale devono lavorare - tutti i dati occorrenti. Siamo stanchi di sentire che da tanti uffici di diversi enti o istituzioni venga data la colpa alle farmacie di una qualsiasi forma di ritardo. Una volta che abbiamo inserito i dati del tampone e questi non arrivano al sistema nazionale, o arrivano in ritardo, la colpa non è dei farmacisti".

Il presidente Delfini passa poi a mettere l’accento su fatti a cui non si lega solo il tema del Green pass, ma anche un’altro, che forse è ancora più pungente al momento: la ripartenza delle scuole. "Abbiamo notizia certa da varie parti della provincia - riferisce - di casi di insegnanti che, seppur in possesso del certificato di tampone negativo, non sono stati accettati a scuola poiché non avevano il Green pass col Qr code". Pur esprimendo dispiacere, a titolo personale e della categoria, il numero uno di Federfarma locale fa di nuovo riferimento a quanto detto poc’anzi: la colpa non è delle farmacie. "Facciamo presente però - puntualizza - che il Green pass viene rilasciato anche in virtù del certificato di tampone antigenico negativo. Quindi a nostro giudizio chi non accetta come valido tale certificato va non solo contro la legge ma, ancora peggio, contro il buon senso".

Chiuso il quadro, Delfini conclude con considerazioni dal gusto amaro. "Le farmacie continuano ad essere disponibili senza alcun tipo di remora nel facilitare la vita in tempo di pandemia - dice -. Va bene lavorare gratuitamente per la nostra comunità, ma fare da bersaglio di chi diffonde, come si dice adesso, fake news, proprio no. Attenzione che la burocrazia eccessiva o l’ottusità di qualche burocrate non completi i disastri del Covid"