"Inaccettabile, un pensiero ai famigliari delle vittime"

Il Siulp reggiano durissimo: "In uno Stato civile non ci si può ispirare a organizzazioni che hanno portato il terrore"

Sulla vicenda del concerto della band rap-trap ’P38 la gang’ interviene anche il Siulp Reggiano, il quale, in una nota congiunta con quello di Bologna, stigmatizza in modo durissimo quanto accaduto il 1 di Maggio e su cui vi è un’indagine della Digos di Reggio: "Quanto successo il Primo Maggio rappresenta un atto di violenza e mancanza di rispetto per il dolore dei famigliari vittime di terroristi - si legge in una nota sottoscritta dal segretario provinciale Aldo Aragiusto - Ecco perché nel condannare con fermezza quell’esibizione di ormai una settimana fa, di una band che nei testi delle sue canzoni inneggia alle Brigate Rosse ed espone la bandiera del gruppo terroristico, esprimiamo solidarietà, vicinanza e sostegno a tutti i famigliari delle Vittime del terrorismo".

"Crediamo che in uno Stato democratico e civile, non si possa consentire a nessuno, nemmeno in un nome di una presunta ’licenza artistica’, di poter produrre, o peggio ancora, ispirare la propria ars canora a organizzazioni criminali che hanno portato nel nostro Paese indimenticabili periodi di sangue e terrore", rincara la dose il sindacato di polizia.

"L’auspicio, da parte della segreteria reggiana, ma anche quella di Bologna e regionale tutta - chiosa il segretario Aragiusto - è che le indagini possono procedere con la massima celerità, considerato che l’arte in ogni sua forma dovrebbe tener conto della pericolosità nel veicolare certi messaggi, che inevitabilmente rievocano gli anni più bui del nostro paese"