L’uomo della B non aveva i soldi per le scarpe

Kargbo: "Giocavo per strada a piedi scalzi, le ciabatte come pali delle porte. Ho fatto tanti provini in Italia, non mi prendeva nessuno".

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di Ezio Fanticini

"A Freetown, la mia famiglia e gli amici stanno ancora festeggiando. Hanno visto la partita su Eleven Sport, erano in tanti, e mi hanno chiamato subito, per farmi i complimenti. Poi è cominciata la baldoria".

Augustus Kargbo, il nuovo Martins, che ha steso il Bari e ha trascinato la Reggiana in Serie B, ha ancora tanta adrenalina in corpo.

"L’altra notte non ho chiuso occhio, sono tornato a casa alle 4, ma avevo ancora troppa emozione addosso, non sono riuscito a dormire. E non riesco a spiegare quello che provo, sono troppo, troppo contento".

Il boom di questo ragazzo della Sierra Leone, che il 24 agosto compirà 21 anni, ha il sapore di una favola. Giocava per strada, a piedi scalzi, perchè non aveva i soldi per comprarsi le scarpe. E quando è arrivato in Italia, per sostenere provini, ha vissuto in casa famiglia. "A Grassfield, il quartiere di Freetown dove abitavo, usavamo le ciabatte per fare i pali delle porte, ma se qualcuno ne aveva bisogno, se le prendeva e le portava via. E quando tornavo a casa scalzo, erano botte. In famiglia siamo in quattro. Mio papà è morto nel 2014, mia mamma si chiama Fatmata e ho due fratelli, Idrissa e Michael, che sono i miei punti di forza, mi hanno aiutato a superare i momenti difficili. Il procuratore Numukeh Tunkara mi ha visto giocare in strada e mi ha portato nella sua Academy, in Guinea. Avevo 13 anni, poi sono andato in Costa d’Avorio per prendere il visto e poter venire in Italia, perchè in Sierra Leone non c’è l’ambasciata. Sono arrivato nel 2016 e ho fatto provini per Bologna, Pescara, Cittadella, Entella. Non mi hanno preso, hanno detto che era il caso di aspettare che avessi 18 anni. In quel periodo abitavo in casa famiglia, prima a Roma e poi a Pontecorvo, in provincia di Frosinone. Quando ho compiuto 18 anni, Gigi Pavarese mi ha voluto a Campobasso. Ho fatto 6 gol in 20 partite e ci siamo salvati. Mi voleva il Napoli, ma il Crotone è stato più veloce. Nel campionato scorso, dopo sei mesi al Roccella, in D, Stroppa mi ha fatto esordire in B e ho fatto 5 presenze. Però, all’inizio di questa stagione, non giocavo mai e ho chiesto di essere ceduto, volevo fare esperienza. Sono stato fortunato, in nessun’altra squadra avrei potuto imparare come nella Reggiana. Anche se all’inizio è stata dura, perchè non capivo cosa voleva il mister. Ero un’ala destra, mi ha trasformato in un centravanti, che deve pensare solo ad attaccare la porta, la profondità. Alvini è stato decisivo nella mia crescita. Ma tutti, in particolare Scappini e Marchi, mi hanno aiutato tanto. Il futuro non dipende da me, ma resterei ancora in granata. Una stagione di B potrebbe servirmi e credo molto nel progetto del club. Poi Reggio è una città splendida, con tifosi fantastici>.

Già, il futuro. Il Crotone dice di volerlo inserire nell’organico della serie A (stasera i calabresi possono festeggiare a Livorno il matematico ritorno in massima serie), il ds Tosi proverà a fargli cambiare idea. Augustus guarda avanti, il suo sogno lo porta oltre Manica. "Sono tifoso da sempre del Liverpool e mi ispiro a Manè. Sarebbe straordinario vestire la maglia dei Reds e giocare in Champions. Intanto penso a migliorare".

Di religione musulmana, ha vissuto da solo in un appartamento in via Piccard, a due passi dalla sede. "Il periodo del lockdown è stato davvero duro. Ho letto qualche libro, mi è piaciuto , di Christian Vieri. Di Reggio mi piace anche la cucina, pur se la mia dieta prevede di norma pasta in bianco, bresaola o pollo. Ma anche riso con l’aceto balsamico, una delizia". E’ nel giro della nazionale della Sierra Leone. "Mi avevano annunciato la convocazione, poi c’è stato il lockdown. Ora le vacanze. Non potrò tornare a Freetown, non ci sono voli. Starò in Italia, magari andrò al mare, anche se non so nuotare".