
La commemorazione. Ci sarà il nipote di Udovisi
Novità, e non di poco conto, per la nostra città sul tema del ricordo delle foibe.
Le polemiche dell’anno scorso hanno fatto cambiare registro all’Amministrazione Comunale in tema di celebrazione della Giornata del Ricordo, che il 10 febbraio di ogni anno commemora le vittime di quella tragedia e l’esodo forzato degli italiani d’Istria e Dalmazia.
A cui si aggiunge l’approfondire la "più complessa vicenda del confine orientale".
Il problema, nel 2023, fu che la quasi totalità dell’attenzione, e proprio il 10 febbraio, venne dedicata solo a quest’ultimo aspetto. Invitando, verosimilmente in ossequio ai duri e puri dell’inviolabilità del dogma della Resistenza senza macchia, uno storico di fama come Federico Tenca Montini, ma le cui posizioni filoslovene e tendenti a minimizzare radicalmente la portata dei crimini commessi dai partigiani jugoslavi, con la complicità talvolta di quelli italiani, avevano suscitato l’ira dell’opposizione: che aveva disertato l’evento; nonostante i tentativi di mediazione del presidente del consiglio comunale, Matteo Iori.
Quest’anno invece a tenere la prolusione in Sala del Tricolore sarà il professor Raoul Pupo, che sulla vicenda ha tesi ben più equilibrate, ostili a ogni estremismo o manicheismo di parte.
Nelle sue opere infatti vengono evidenziate chiaramente le responsabilità di Tito, della Polizia Politica jugoslava e delle bande partigiane operanti in Istria e Dalmazia, ma anche chiarite le reali dimensioni di quanto accadde. Inoltre alla cerimonia di quest’anno, grazie a una sorta di "gentlemen agreement" tra il citato Iori e Marco Eboli, figura di spicco della destra reggiana molto sensibile all’argomento, sarà presente Stefano Setti, nipote di Graziano Udovisi (uno dei più noti testimoni di quegli anni al confine orientale, scomparso proprio a Reggio nel 2010, ndr) che a febbraio 2023 era stato molto critico per la scelta di Tenca Montini e aveva invitato tutti i soggetti coinvolti a: "Trovare un terreno comune per discutere di questo tema".
In una città in cui il consiglio comunale approvò, a settembre 2020 con 11 voti favorevoli e l’astensione del Pd, l’intitolazione di una via a Norma Cossetto, donna martirizzata e infoibata nel 1943. Il cui iter si è fermato a causa del parere negativo della commissione Toponomastica del Comune.
Gabriele Gallo