"La Meloni condanni però anche gli eccidi partigiani"

Sull’invito alla premier interviene anche l’esponente di destra Luca Tadolini. E ricorda la contestazione a Gianfranco Fini nel 2009: "Vale pure per Giorgia"

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"Si abbia il coraggio di condannare gli eccidi dei partigiani. Quello scrissi per Gianfranco vale anche per Giorgia...". Luca Tadolini, avvocato, fondatore del Centro Studi Italia e storico esponente della destra reggiana interviene sull’invito del Comune alla premier Giorgia Meloni come ospite d’onore alla Festa del Tricolore. E lo fa – con un articolo a sua firma su NextStopReggio – con cui ricorda un aneddoto che risale al 7 gennaio 2009, quando venne, come rappresentante delle istituzioni, Gianfranco Fini, allora presidente della Camera, storico leader di Alleanza Nazionale. Davanti al quale espose uno striscione con scritto a caratteri cubitali: "Fini a Reggio Emilia bisogna avere il coraggio di condannare gli eccidi partigiani". Tadolini ricorda: "Quella mattina piegai nella borsa da avvocato lo striscione preparato a mano a casa di Renato Braccini la sera prima e con lui ed alcuni amici ci dirigemmo verso piazza Prampolini. Fini arrivava a piedi. Tirammo fuori e dispiegammo lo striscione. Riuscii anche a gridarglielo mentre mi passava davanti. Sul palchetto i “miei” del centrodestra osservarono impietriti. Poi con un volo da Batman arrivarono gli agenti della Digos, buttandosi a peso morto sullo striscione...".

Tadolini continua: " Il 7 Gennaio è inevitabile parlare di storia. Credo che la destra, specialmente se raggiunge le più alte cariche ed istituzioni, debba portare il suo leale contributo, affermando anche quello che la sinistra tace. Non conosco ancora il percorso della visita della Meloni, magari sarà invitata all’Istituto Cervi: credo che in tal caso sarebbe opportuno che visitasse anche il Cavone di Campagnola. Ricordare il Triangolo della Morte non ritengo che sarebbe un gesto provocatorio, ma l’unica strada da percorrere per una sincera pacificazione nazionale".

Daniele Petrone