La montagna 50 anni fa perdeva il grande Marconi

Il vicesindaco Ferrari: "Realizzeremo progetti di studio per tramandare il suo esempio ai giovani"

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Domani la montagna ricorda il grande montanaro Pasquale Marconi (in foto) a 50 anni dalla scomparsa: un uomo che ha lasciato un segno indelebile sul territorio, attraverso il suo lavoro e il suo impegno civile.

Il 6 maggio 1972, con la morte del professor Pasquale Marconi, la montagna perdeva uno dei suoi principali protagonisti della Resistenza e della ripresa postbellica. Così lo ricorda il vicesindaco di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari: "È doveroso ricordare con gratitudine l’onorevole Pasquale Marconi: medico, fondatore dell’Ospedale Sant’Anna, antifascista, comandante partigiano, poi esponente di spicco della Democrazia Cristiana a livello nazionale, e deputato dell’Assemblea Costituente. Un percorso di vita e di impegno davvero affascinante, che vogliamo tramandare ai giovani".

"Realizzeremo alcuni progetti di studio sulla sua figura – ha aggiunto – e più in generale sul periodo bellico e quello della ricostruzione a Castelnovo e in Appennino, coinvolgendo anche le scuole".

Il nipote Gianluca Marconi, anche lui medico e già noto Sindaco di Castelnovo Monti, ricorda il nonno: "Il 6 maggio del 1972 moriva nel suo ospedale Sant’Anna di Castelnovo Monti, il ‘Medico scalzo’ che fondò, il 17 maggio del 1931, l’Ospedale della Montagna, all’interno del quale volle nel reparto ’Piccolo Cottolengo’ la prima Casa della Carità e come primi ospiti, gli ultimi: gli ammalati più poveri, i portatori di handicap più gravi e abbandonati della sua montagna. Fu il medico che curò sempre ogni ammalato con carità, generosità, amore e capacità".

Settimo Baisi