La polemica sui "Mercoledì rosa" tra sciocchezze, alibi e amnesie

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"Sui ‘Mercoledì Rosa’ sono state scritte tante sciocchezze. Togliamoci l’idea di trasferire il format all’Arena dove c’è un soggetto privato che sta lavorando. Nel momento in cui si decide di fare e cosa fare – che ancora non è stato stabilito – lo comunicheremo". Davide Caiti – presidente dell’agenzia Kaiti Expansion che curerà l’evento ‘Aspettando l’Arena’ nonché partner di C.Volo che gestisce la nuova struttura al Campovolo – risponde così alle domande sulla cancellazione in centro dei ‘Mercoledì Rosa’. Riferendosi dunque ai servizi del Carlino che ha anticipato la notizia della fine dell’esperienza della kermesse (gestita sempre da Kaiti) come ha confermato poi nei giorni successivi al nostro stesso giornale anche il sindaco Luca Vecchi. L’idea di portarli al Campovolo è stata un’ipotesi – da sviluppare – avanzata ai commercianti proprio da Caiti il quale ammetteva in una nota qualche giorno fa che "l’eventualità che queste serate si svolgano al mercoledì rappresenta l’unico aspetto che le possa accomunare in qualche modo ai Mercoledì Rosa, dai quali per il resto si distingueranno in modo forte". Ok, cambierà il nome. Ma non è un po’ poco per dire che scriviamo "sciocchezze"? Non è una sciocchezza affermare invece che finora nel boulevard dell’Arena – gestito anche da Kaiti – non si sia tenuto un solo evento. "Dovete tenere conto che solo dal primo aprile col nuovo decreto abbiamo avuto l’ok per la capienza", si difende Caiti. Alibi concesso, come abbiamo già scritto. Anche se due concerti annunciati nel 2019 e recuperati quest’anno restano forse un po’ poco per un’Arena che ha l’ambizione di essere la capitale italiana della musica. Ma siamo i primi a sperare che sarà così.

dan. p.