"La Regione apra un confronto con noi"

Sesena (Cgil) sulla stangata alle rette delle case protette: "Decisione assurda"

"La Regione apra un confronto con noi"

"La Regione apra un confronto con noi"

"Non è un paese per Vecchi...". è amaro il commento di Cristian Sesena (foto), segretario generale della Cgil, sull’aumento delle rette nelle case protette a partire dal 1° gennaio 2024. "La scelta della Regione suona come un “de profundis” di ogni visione strategica di medio lungo termine del decisore pubblico, verso una fascia della popolazione sempre più vasta e fragile", attacca. "Siamo consapevoli delle numerose pressioni dei gestori privati, che hanno visto aumentare i costi di gestione, ma era necessario trovare un punto di equilibrio richiamandoli anche alla loro responsabilità sociale e non rimanendo ostaggio delle loro pretese; abbiamo assistito al contrario ad un’operazione unilaterale della Regione che ha ignorato completamente le proposte di chi i bisogni delle persone si candida a rappresentarli davvero, Cgil e Spi".

Sesena ne ha però anche per i vertici istituzionali provinciali: "Per anni a Reggio abbiamo giustamente celebrato il valore del nostro modello educativo, la bellezza dei nostri asili, senza accorgerci però che la popolazione reggiana stava cambiando, invecchiando, e con lei cambiavano i bisogni e le necessità anche primarie – continua Sesena – Va ripensata la città alla luce dell’inverno demografico; oltre a Reggio Children bisogna immaginare una ‘Reggio eldery people’. Le strutture ricettive pubbliche hanno liste di attesa lunghissime. Le famiglie che sitrovano un proprio caro in condizioni di non autosufficienza, o si affidano alle assistenti domiciliari private, le cosiddette badanti, o ricorrono alle strutture private le cui rette mensili non sono mai sotto ai 2.500 euro".

Infine conclude promettendo battaglia: "Bisogna investire nel pubblico e sulla assistenza domiciliare, valorizzare le professionalità esistenti e crearne delle nuove, perché la qualità dell’assistenza passa dalla qualità del lavoro che si offre in questi settori. È necessario progettare il futuro e non solo limitarsi a gestire le casse. Per farlo il ruolo del confronto con le parti sociali deve tornare ad essere strategico. Noi siamo e saremo in campo per non lasciare indietro

nessuno, anche aprendo una nuova stagione di conflitto".