La sindaca Carletti "Una ferita aperta"

"Un atto doveroso e importantissimo. Lo è per pretendere chiarezza e giustizia. È un segnale innanzitutto per Saman e chi si trova nella sua posizione. Per noi la sua scomparsa è ancora una ferita aperta": lo ha dichiarato Elena Carletti, sindaco di Novellara, Comune costituito parte civile. Sollecitata dai giornalisti, difende i servizi sociali, l’anno scorso al centro di critiche: "Abbiamo agito al meglio, nei limiti delle funzioni assegnate al settore, facendo ogni intervento possibile per salvaguardare la ragazza". L’avvocato Nicola Termanini aggiunge che il Comune è costituito "anche per dare prova di tutte le attività fatte per proteggere Saman". Un anno dopo, il sindaco dice che "da allora si è continuato a investire, come facciamo da tanto, in politiche di accoglienza e integrazione. È la strada che secondo noi va intrapresa. Poi, laddove emergano episodi criminosi, si deve chiedere giustizia". L’avvocato Valeria Miari, che rappresenta l’Unione dei Comuni della Bassa reggiana, parla di "fatti gravi che ledono il lavoro fatto in tanti anni per la tutela di minori, donne e stranieri". Per l’Unione nazionale delle comunità islamiche italiane (Ucoii), l’avvocato Riziero Angeletti fuga dubbi e polemiche: "L’associazione è stata portata in tv e attaccata quando esiste dal 2017 un patto con lo Stato per la lotta agli integralismi, soprattutto di natura religiosa". Per l’associazione ‘Penelope Italia’, che offre tutela alle famiglie di persone scomparse, l’avvocato Barbara Iannuccelli sostiene: "Vogliamo essere la famiglia di Saman, visto che la sua l’ha tradita. Faremo di tutto per la verità". al.cod.