"L’Amministrazione boicotta le circoscrizioni"

Conferenza stampa al vetriolo del comitato che promuove il referendum sul loro ripristino: "1.200 firme sembrano non contare nulla"

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di Daniele Petrone

L’Amministrazione cerca di ‘boicottare’ la delibera di iniziativa popolare con la quale proporre un referendum sul ripristino delle ex Circoscrizioni. È l’accusa lanciata dal comitato che lo promuove, costituito da Sinistra Italiana, Reggio Emilia in Comune, Potere al Popolo, Possibile ed Europa Verde appoggiati dai consiglieri di Coalizione Civica, Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli. "A inizio giugno scorso abbiamo cominciato a sottoscrivere la petizione – spiega Cosimo Pederzoli di Si, in una conferenza stampa indetta ieri mattina al Catomes Tot – sarebbero bastate 400 firme, ne abbiamo raccolte oltre 1.200. Abbiamo incassato il parere di conformità da parte del segretario generale del Comune, Stefano Gandellini e a gennaio le abbiamo depositate. Poi lui stesso ci ha richiesto un’integrazione tecnica sul costo del referendum (che si aggira sui 280mila euro, ndr) e lo abbiamo fatto. Ma lo stesso segretario ci ha spiegato che non si poteva ‘autoemendare’ il nostro stesso testo e quindi ci ha spiegato che avremmo dovuto ripartire con la raccolta firme altrimenti la proposta sarebbe bocciata nella forma". Una rigidità che al comitato ‘puzza’. "Per una mozione popolare presentata in Consiglio Comunale – continua Pederzoli, mostrando il video della seduta, in merito, in Sala del Tricolore – Gandellini aveva acconsentito all’autoemendamento. Nel regolamento degli istituti partecipativi, c’è un vuoto normativo e tante zone d’ombra. Vige dunque la discrezionalità del segretario generale. Perché allora per quella mozione sì e per la delibera no? Ci siamo rivolti al Difensore Civico regionale e inoltre, il Comune non ha neppure composto una commissione referendaria". Occorrerebbe dunque una modifica al regolamento, così come l’istituzione della commissione, ma la maggioranza Pd in Consiglio Comunale non avrebbe alcuna intenzione di metterci mano. Sarebbe un autogol. Dato che, rispetto alla proposta del Comitato, si contrappone il progetto che sta portando avanti l’assessore Lanfranco de Franco (che tra l’altro proprio lunedì al centro sociale Orologio assieme al collega di giunta, Nicola Tria ha incontrato alcuni gruppi di cittadini nel percorso di partecipazione avviato in materia, annunciando che "la proposta sarà presentata nelle prossime settimane in commissione consiliare"). La differenza tra le due proposte si riassume è soprattutto una: i Comitati vogliono eleggere i membri dei ‘Consigli di quartiere’ (questo il nome delle nuove ex Circoscrizioni abolite dalla Legge 42 nel 2010 per i municipi sotto i 250mila abitanti) in rapporto proporzionale ai risultati elettorali, mentre l’Amministrazione (che le chiamerebbe ‘Consulte territoriali’) "vorrebbe cooptarli – secondo Alex Isabelle di Possibile – Noi stiamo già organizzando il ‘sequel’ per raccogliere di nuovo le firme per poterle sottoporre al voto in Consiglio Comunale. Tutto ciò suggerirebbe all’assessore di trovare una soluzione condivisa che eviterebbe un eventuale referendum, ma finora tutti i tentativi posti in atto non hanno trovato convergenza alcuna. Alla faccia della partecipazione e delle 1.200 firme…".