L’ex sindaco Valda Busani accusa: Il Corallo vieta ingresso agli stranieri

Bufera per la serata di Halloween in discoteca. Il titolare replica: "Falso. Semplicemente non si erano prenotati"

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Vietato l’ingresso in discoteca a ragazzi di origine straniera. È l’accusa rivolta allo storico locale "Il Corallo" di Scandiano. Una discriminazione che sarebbe andata in scena nella festa di sabato notte per la ricorrenza di Halloween.

A lanciarla sono stati alcuni cittadini sui social, scatenando un vero e proprio tam tam. Stando a chi ha sollevato la questione, il titolare avrebbe dato disposizioni di non far entrare i giovani di provenienza straniera per paura che potesse accadere quanto successo due settimane fa a Castellarano, fuori dal Rockville, dove si sono affrontati in una ventina (15 contro 7 esattamente) dando vita ad un pestaggio selvaggio con calci, pugni e schiaffi e persino due colpi sparati in aria con una pistola scacciacani. Fatti sui quali la Procura di Reggio sta cercando di fare luce, iscrivendo però già 15 persone (tutte residente nel modenese) nel registro degli indagati, tra cui la maggior parte stranieri.

La notizia, soprattutto su Facebook, ha scaturito una pioggia di polemiche, commenti e interventi. Tra cui pure l’ex sindaca di Scandiano, Valda Busani. "Sono addolorata e arrabbiata nel leggere queste cose. So bene che non esistono isole felici, ma sapere che queste schifezze ingiustificabili accadono anche nella comunità in cui viviamo mi indigna profondamente. Sarebbe opportuno segnalare formalmente la cosa al sindaco Matteo Nasciuti e alla vicesindaca Elisa Davoli perché possa esserci un passo – valuteranno loro quale – dell’Amministrazione Comunale che so essere sensibile al tema della discriminazione. Questi comportamenti sono inaccettabili e vanno stroncati sul nascere, vanno combattuti senza timidezze. Se può servire, per quello che posso, io ci sono...". Ma il titolare del Corallo, Giorgio Zambelli, respinge le accuse al mittente: "Io razzista? Per l’amor di Dio. Non travisiamo quanto accaduto. Semplicemente da decreto governativo le discoteche al chiuso come la mia attualmente hanno una capienza del 50%. Pertanto l’ingresso era consentito solo su prenotazione tramite lista, come avevamo specificato sia attraverso le pagine social sia nella presentazione della serata". Arrivando poi al punto contestato: "Ebbene è capitato che diversi ragazzi stranieri, pensando di fare i furbi, si siano presentati davanti alla discoteca dicendo di aver prenotato. Peccato che una volta chiesti i nomi ovviamente non risultassero in lista... A quel punto non li ho fatti entrare. Molto semplice". Zambelli ribadisce che "chiunque poteva entrare con la prenotazione, italiani e stranieri. E così ho fatto: anche ragazzi extracomunicati hanno avuto l’accesso garantito alla serata. Purtroppo la capienza attuale è di 5-600 persone e in molti non sono rimasti in fila; verso fine serata, con il ricambio di chi andava via, ho fatto entrare altre persone. Purtroppo le regole sono queste".

Zambelli invece preferisce non commentare l’accusa dell’ex sindaco Busani: "Non voglio dire niente, la conosco bene, ma sulla politica non mi faccia parlare: potrei dire cose sconvenienti...".

Stefano Chiossi

Daniele Petrone