Ligabue rubato, Parmiggiani andrà a processo

Il curatore reggiano imputato per ricettazione ad Aosta assieme alla gallerista parmense Patrizia Lodi. Attesi in aula il 28 febbraio

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Inizierà il prossimo 28 febbraio il processo per ricettazione scaturito dal sequestro di un quadro di Antonio Ligabue risultato rubato nel 1991 in una villa di Boretto. Sono imputati davanti al giudice monocratico del tribunale di Aosta il curatore della mostra, Alessandro (detto Sandro) Parmiggiani, di 75 anni, di Reggio, e la gallerista Patrizia Lodi (67 anni) di Sala Baganza (Parma). Con un valore stimato di 250-300mila euro, "Autoritratto con spaventapasseri" era stato notato in una mostra al Forte di Bard – polo museale che la procura di Aosta ritiene estraneo ai fatti – nel gennaio scorso da una 88enne emiliana, oggi residente a Milano, che 31 anni fa subì il furto e che da allora non ha mai smesso di cercare l’opera, da poco restituitale. L’ultimo collezionista ad averla posseduta, l’imprenditore lombardo che l’ha prestata al curatore Parmiggiani per la mostra valdostana, si è opposto alla restituzione e sulla questione è attesa la pronuncia del gip di Aosta. Il pm Giovanni Roteglia ha ricostruito che Parmiggiani, tra i massimi esperti dell’artista morto 57 anni fa a Gualtieri, ha avuto l’opera dalla gallerista Patrizia Lodi, per poi organizzare la mostra "Antonio Ligabue e il suo mondo" e venderla al Forte di Bard. Di quel quadro – sempre secondo gli inquirenti – Lodi non avrebbe accertato la provenienza. Realizzato nel 1957-1958 e pagato 4.000 lire all’epoca, dopo il furto subì una modifica: la rimozione di una libellula dipinta in alto a destra, poi ricoperta coi colori del cielo. Un’operazione utile, secondo gli investigatori, a mascherare l’opera.