"Ma quella è davvero la ’Santa Russia’?"

L’arcivescovo di Leopoli ieri ospite alla basilica di Pieve di Guastalla: "Grazie per il vostro aiuto, pregando per la pace"

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Una messa per la pace, ieri sera nella antica basilica a Pieve di Guastalla, presieduta da monsignor Miexzyslaw Mokrzucki, dal 2008 arcivescovo metropolita di Leopoli, testimone diretto del dramma del conflitto bellico che si sta consumando in Ucraina.

Numerosi i fedeli che hanno gremito la basilica, insieme ad autorità civili e militari, per manifestare solidarietà all’arcivescovo, particolarmente legato alla diocesi reggiano-guastallese, già visitata in passato: come ex componente della segreteria particolare di Giovanni Paolo II, alcuni anni fa era stato proprio a Pieve per donare una reliquia del Papa santo, custodita in basilica.

A salutarlo è stato il parroco, don Nildo Rossi, riaffermando le parole dell’arcivescovo: "Questa non è una guerra militare ma un genocidio. C’è un aggressore che vuole annientare una Nazione, calpestare la democrazia, azzerare diritti e dignità di un popolo".

Nella sua risposta, monsignor Miexzyslaw Mokrzucki ha ringraziato "per il vostro aiuto e per la possibilità di celebrare messa in questa bellissima chiesa, pregando per la pace nel nostro Paese, affinché la gente possa tornare a godere della libertà. Porto con me la sofferenza di bambini, madri, padri, oltre al coraggio di coloro che difendono in modo valoroso la loro Patria".

E ha concluso: "Ma quella è davvero la… Santa Russia?". E’ stato poi confermato l’impegno della comunità locale, anche attraverso la Caritas, a sostenere i profughi ucraini in fuga dalla guerra.

Antonio Lecci