Maltrattata per 4 anni Ex e suocero condannati

Due anni e 15 giorni a un imprenditore che picchiava e minacciava la convivente. Quattro mesi al padre che in un’occasione la prese a schiaffi. Dovranno risarcirla.

Maltrattata per 4 anni  Ex e suocero condannati

Maltrattata per 4 anni Ex e suocero condannati

Incubo finito per una donna di 40 anni che ha ottenuto giustizia dopo aver subito violenze e soprusi, durati quattro lunghi anni, da parte dell’ex convivente – un 50enne imprenditore residente in un paese dell’Appennino – e dal suocero.

I due uomini, finiti a processo – entrambi difesi dall’avvocato Danilo Giovanelli – sono stati condannati ieri pomeriggio dalla Corte dei giudici presieduta da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Michela Caputo. L’ex compagno è stato condannato per maltrattamenti in famiglia e lesioni volontarie a due anni e 15 giorni oltre al pagamento di una provvisionale di 10mila euro da versare alla ex che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Domenico Noris Bucchi; mentre il padre di lui a quattro mesi, pena sospesa, oltre a duemila euro, per l’accusa di lesioni volontarie in concorso per un singolo episodio contestato. Ossia quello datato 25 maggio 2020 che portò la donna a denunciare tutto ai carabinieri. Quel giorno i due uomini – aveva raccontato lei – l’avevano presa a schiaffi, tirandola per i capelli, e scaraventandola contro il cancello di casa. Fuggita, ma inseguita, riuscì a rifugiarsi a casa di una vicina di origine africana, sentita anche tra i testimoni, che chiamò i carabinieri. Medicata all’ospedale di Reggio, la donna ha avuto una prognosi di dieci giorni. Ma dall’ex compagno aveva subito numerosi episodi di violenza tra calci, pugni e sputi. "Mi dava soltanto 300 euro al mese con cui dovevo fare la spesa per i figli e anche per lui. Quando mi lamentavo, obiettando che aveva un’impresa, lui ribatteva che non aveva soldi". Inoltre, lo accusava anche di "denigrarla per le sue origini meridionali" e di "vessare la figlia minorenne nata da un precedente matrimonio, rinchiudendola una volta anche nel locale della caldaia, al buio".

Daniele Petrone