Musica per sordi grazie alle frequenze basse

Stasera l’esperimento artistico, rivolto a tutti, ideato da Francesco Spaggiari. "A guidare la performance saranno le vibrazioni"

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di Rosaria Napodano

Sentire, ma non con le orecchie. Questo è il segreto del progetto artistico di Francesco Spaggiari, produttore musicale, musicista elettronico e anche dj. Stasera Spaggiari porta, per la prima volta a Reggio, il suo nuovo esperimento: Sub_bar. L’evento organizzato in collaborazione con il bar Anma e promosso da Ableton, si svolgerà dalle 19 alle 21.30 alla Noaddress Gallery, in via Guido Castello, per esplorare la musica in maniera alternativa, ossia senza l’utilizzo di suoni ma solo attraverso le vibrazioni. A disposizione solo sessanta ingressi per un costo di 12 euro a biglietto, acquistabili solo sul sito https:linktr.eeeufoniaio. Si tratta di una proposta "che mira ad includere" come sostiene Spaggiari e che ha come obiettivo quello di offrire un’esperienza artistica non solo innovativa, ma soprattutto alla portata di tutti, udenti e non udenti. A esibirsi, oltre al produttore reggiano (in arte Atelier Francesco), altri artisti di fama internazionale udenti e non, come: John Kameel Farah, Myles de Bastion, Stefanie Egedy, Byetone, Troie Lee, Grischa Lichtenberger e Martine-Nicole Rojina che proporranno una selezione di brani in sub frequenze.

Spaggiari, può spiegare in che cosa consiste l’evento Sub_bar?

"Certamente. In una sala a luci soffuse i partecipanti ascolteranno alcuni brani che verranno riprodotti a delle frequenze molto basse, tra i 30 e i 150 Hz, impercettibili all’orecchio umano dal punto di vista del suono. Per questo a guidare totalmente l’esperimento saranno le vibrazioni, più o meno intense, che verranno percepite. Per intenderci, le stesse che avvertiamo quando siamo vicini a una cassa Subwoofer".

E questo come ci permette di esplorare la musica?

"Ci allontaniamo dall’esperienza che si fa di solito quando si ascolta la musica in maniera tradizionale, in cui si sentono i suoni e basta. In questo caso vogliamo coinvolgere diversamente il corpo, dandogli la sensazione di un’esecuzione ritmata attraverso l’esperienza tattile, mandandogli delle vibrazioni e lasciando che l’atmosfera e la situazione facciano il resto per coinvolgere chi partecipa a un livello più profondo".

Da dov’è partita la sua idea?

"E’ nato tutto da un Festival interdisciplinare che ho curato a Berlino nel 2019. Un evento in cui arte, musica, scienza e cultura potessero dialogare. Ed è una cosa di cui mi occupo anche sulla mia piattaforma Eufonia. Ho sempre voluto premiare le diversità invece che avvilirle. E a proposito di diversità e passioni, mi sono detto che era un peccato che non tutti potessero beneficiare nello stesso modo della bellezza della musica. Volevo trovare un comun denominatore per tutti, e credo di esserci riuscito".

Il suo progetto ha colpito persino la Comunità Europea.

"Sì è vero. Hanno stanziato 200mila euro per permetterci di realizzare un corso di due mesi a Lisbona, Vienna e Berlino per cinque ragazzi non udenti per insegnargli a sviluppare dei brani musicali utilizzando sub frequenze. Inoltre, i fondi sono serviti anche alla facoltà di Psicologia di Lisbona per intraprendere uno studio sugli effetti e i vantaggi che questo linguaggio ha sulla categoria".

A Reggio invece che collaborazioni sono nate?

"La prima, con il bar per sordi Anma. Sono stati i primi a cui mi sono rivolto per coinvolgerli in questo progetto, perché vorrei che potessero apprezzare più di tutti questa iniziativa".

Dopo quali saranno le prossime tappe?

"Daremo la priorità alle capitali europee poi si vedrà, forse Giappone e Stati Uniti. Ci piace sognare in grande".