’Ndrangheta, la maxi operazione Arrestato il ristoratore del boss

Francesco Aracri aveva gestito un locale a Cella, considerato il covo dei sodali di Nicolino ’mano di gomma’

’Ndrangheta, la maxi operazione  Arrestato il ristoratore del boss

’Ndrangheta, la maxi operazione Arrestato il ristoratore del boss

Compare anche un uomo che operò a Reggio, e ora è stato arrestato, nella maxi operazione antimafia ‘Glicine Akeronte’, eseguita ieri dai Ros in Calabria, con base Crotone e coordinata dal procuratore capo della Dda Nicola Gratteri (nella foto): sono 34 le misure cautelari, tra i 123 indagati figurano anche ex politici di spicco. Francesco Aracri (nato a Crotone il 30 gennaio 1961), soprannominato il ‘Tedesco’, aveva avuto legami con la nostra città, dove gestì un ristorante a Cella: ora è finito in carcere così come il fratello Salvatore. I due sono accusati, in concorso con altri, di aver fatto parte, con il ruolo di partecipi, di un’associazione di stampo ‘ndranghetista, radicata a Crotone e nella frazione Papanice, in cui Domenico Megna (1949) avrebbe assunto il ruolo di promotore.

Tra le attività contestate ai fratelli, "ordire e gestire investimenti finanziari all’estero, nella ristorazione e nella logistica alimentare, mantenendo rapporti in Germania con i vertici di altre consorterie, fungendo da referenti della cosche crotonesi e papaniciare e cooptando imprenditori esteri per investimenti".

Tra questi, per Francesco Aracri, "la coltivazione di ortaggi in territorio crotonese da esportare all’estero". Stando al pentito Salvatore Angelo Cortese, il ‘Tedesco’ era un affiliato e aveva gestito un ristorante a Reggio, precisamente a Cella, "noto tra gli affiliati come ‘ristorante dei papaniciari’", nonché "usuale punto di ritrovo dei sodali di Nicolino Grande Aracri" e usato dallo stesso boss cutrese.

Cortese ha indicato soprattutto Francesco Aracri come vicino a Megna, "che gli affidò la tutela di una di una donna per scoraggiarla dal collaborare con la giustizia".

Il 62enne era diventato "un importante punto di riferimento in Germania anche per la cosca di Cutro", "tanto che lo stesso Nicolino Grande Aracri, negli anni Novanta, andando in terra tedesca per riciclare denaro, iniziò a collaborare con lui".

Sempre a proposito di Aracri, Cortese ha riferito di "importanti entrature che lui aveva con commercialisti, notai e banchieri in Germania, che aveva messo a disposizione di Grande Aracri".

E poi: "Franco Aracri ci fece appoggiare a quel ristorante, offrendoci supporto logistico per l’omicidio di Giuseppe Ruggiero", avvenuto a Brescello nel 1992.

Del locale di Cella hanno parlato anche il pentito Antonio Valerio e lo stesso Nicolino Sarcone: quest’ultimo aveva detto che furono gli stessi fratelli ad indicare a Grande Aracri la carrozzeria dove riverniciare l’auto usata per il delitto, camuffandola da gazzella dei carabinieri. Un altro collaboratore, Giuseppe Giglio, ha raccontato che uno dei fratelli Aracri subì nel 2014 un attentato intimidatorio - colpi di pistola alla serranda di una pasticceria - reo di essersi avvicinato troppo alla cosca Grande Aracri.

al.cod.