Notte folle, picconate alla Jaguar: assolto

Raggiunto un accordo tra le parti, il 30enne pagherà i danni al proprietario. L’azione dell’uomo era stata ripresa in alcuni video

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Assolto il ‘picconatore’ Maicol Benassi, il 30enne residente a Toano che nella notte tra il 23 e 24 ottobre prese a picconate la Jaguar del vocalist del Kiss di Cavola di Toano.

All’udienza di ieri mattina in Tribunale a Reggio, sulla base degli accordi raggiunti tra le parti tramite il legale dello stesso Benassi, l’avvocatessa Rita Gilioli, e avendo la parte offesa ritirato la querela, la giudice Michela Caputo ha emesso la sentenza di assoluzione in quanto non sussiste più il reato.

Benassi, protagonista dell’episodio, oltre a risarcire il danno valutato in 10mila euro causato al proprietario della Jaguar presa a picconate, ha anche manifestato il suo pentimento, chiedendo scusa per quanto accaduto.

Quella tra sabato 22 e domenica 23 ottobre doveva essere una serata tranquilla di divertimento alla discoteca Kiss di Cavola. Finché il 30enne Benassi, uscito dal locale verso le 6 del mattino e mentre raggiungeva la sua auto, una Fiat Punto, si è accorto di non avere il portafogli.

Tornato in discoteca da una porta laterale, ha trovato il portafogli, ma senza soldi. A quel punto si è alterato con i presenti ed è stato invitato ad uscire dal locale.

La situazione tuttavia è degenerata. Una volta fuori, l’uomo si è sfogato prendendo a picconate la Jaguar del vocalist del Kiss per poi correre verso la sua Punto inseguito dal proprietario dell’auto che ha pure rischiato di essere investito.

Sono quindi intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Castelnovo Monti e della stazione di Toano, chiamati dai presenti, che hanno raggiunto il 30enne nella sua abitazione. Nella sua auto, con il motore ancora caldo, i carabinieri hanno trovato la carabina ad aria compressa mostrata in piazza ad alcuni ragazzi e una seconda carabina, sempre ad aria compressa, è stata trovata nella sua abitazione.

L’uomo era stato arrestato per minaccia aggravata, danneggiamento aggravato e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

Il giovane, che presentandosi il mattino seguente in Tribunale per la conferma dell’arresto si era dichiarato estraneo ai fatti, è stato smentito dalle testimonianze raccolte dai carabinieri anche attraverso le videocamere.

Veniva rinviato a giudizio dal Pm Isabella Chiesi, con obbligo di due firme settimanali e due capi d’imputazione: danneggiamento aggravato e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere.

Reati che ieri mattina sono stati cancellati grazie all’intesa raggiunta tra le due parti con conseguente ritiro della querela a cura della parte offesa. Pertanto con il ritiro della querela sono caduti i capi d’imputazione e Benassi è stato quindi assolto.

Una conclusione difficile da pronosticare all’inizio della vicenda, tanto che la legale di Maicol Benassi si è detta molto soddisfatta della conclusione, sottolineando anche la ancor maggiore soddisfazione del suo cliente.

Settimo Baisi