"Nuove antenne, la giunta smetta di fare la vittima"

Il consigliere De Lucia (Coalizione civica) ha sollecitato un piano: "È l’amministrazione che dà le concessioni"

"Nuove antenne,  la giunta smetta  di fare la vittima"

"Nuove antenne, la giunta smetta di fare la vittima"

Un pullulare di antenne. Se l’avvio dei lavori per una nuova stazione radio base ha provocato in via Zanibelli – a San Prospero – la protesta degli abitanti, l’albo pretorio del Comune continua a snocciolare senza grande clamore, tra decine di altre comunicazioni di ogni sorta, ’riconfigurazioni’ di impianti già esistenti.

Tim e Vodafone adegueranno le proprie installazioni sul pensile dell’acquedotto tra Canali e Rivalta, in via Bedeschi; Tim metterà mano anche alla propria antenna su un’altra torre idrica, quella che ospita il ’museo dell’acqua’ in via Einstein; sempre Tim interverrà in via Hiroshima, a Cavazzoli, nelle pertinenze della Centrale di cogenerazione Rete 2.

Le ultime ’richieste di pubblicazione Scia di riconfigurazione’ sono apparse sull’albo pretorio del Comune lunedì 16 e martedì 17 gennaio. Il termine per le osservazioni da parte di terzi, fissato in appena dieci giorni, è passato in un lampo. Nel frattempo, Wind e Iliad proseguono nell’erezione di proprie stazioni, non più in coabitazione con altri, mentre i Comitati sparsi sul territorio cercano di unirsi.

Ne parliamo con il capogruppo di Coalizione Civica Dario De Lucia. Due anni fa fu il primo a sollecitare l’amministrazione a redigere un ’piano antenne’, L’obiettivo era quello di porre un rimedio alla deregulation. La proposta incontrò il favore della maggioranza, e fu approvata.

Consigliere De Lucia, che notizie ha del piano antenne?

"Entro febbraio dovrebbe arrivare alla fase finale. Ma noi ne vogliamo discutere in commissione, in due fasi. Prima l’illustrazione del piano, poi le eventuali modifiche sulla scorta del parere degli esperti. Sarebbe bene che Sindaco e assessori prima di farlo approvare facessero una assemblea cittadina così da sentire i cittadini prima e non dopo a cose fatte.".

Sul territorio crescono le proteste dei Comitati.

"Certo. Ai cittadini sono dati appena dieci giorni per presentare osservazioni. Considerato che in mezzo ci sono il sabato e la domenica, che bisogna chiedere i documenti per presentare osservazioni...di fatto non c’è tempo. Fino allo scorso anno si dava un mese di tempo, non dieci giorni".

Come mai questa esplosione di richieste da parte delle società telefoniche?

"Una volta i gestori, per ogni antenna, dovevano spendere una cifra annua dai 10.000€ in su di affitto al Comune se si trattava di area pubblico. Grazie ad emendamenti scellerati di parlamentari della Lega e Pd nella penultima finanziaria si è passati a 800 euro ad antenna l’anno. Così, complice anche il passaggio alla tecnologia 5G, ogni società preferisce installare le proprie antenne. Per questo ci sono quartieri con 4-5 impianti. Se come amministrazione non gestisci la situazione, ogni settimana avremo una nuova protesta e un nuovo Comitato".

Crede che le amministrazioni dovrebbero gestire la questione diversamente?

"Sì, senza ombra di dubbio. Visto che in Comune arrivano le richieste di installazione con largo anticipo, ci sarebbe tempo per andare sul territorio e parlare con i cittadini, magari proporre compensazioni ai quartieri. E ragionare con i gestori delle antenne. Sindaco e Giunta non possono continuare a fingere dicendo che non c’entrano niente e che non hanno voce in capitolo. Perché è una sonora stupidata. E’ l’amministrazione che dà la concessione e gestisce l’iter per le stazioni radio base. Parliamo dell’albo pretorio del Comune, non di qualcosa d’altro. Per fare un esempio: ci sono Comuni come quello di Casalgrande che hanno detto di no a un gestore che voleva installare una nuova antenna a poca distanza da un impianto già esistente chiedendo ai gestori di compagnie telefoniche di accordarsi per razionalizzare gli impianti.".

Insomma, serve un cambio di atteggiamento.

"Ai cittadini non si può dire ’arrangiatevi, se non vi va bene fate ricorso al Tar’. Significa costringere persone comuni a spendere cifre importanti per tutelarsi in tribunale. Diverso è se una amministrazione, che per la quasi totalità delle situazioni è proprietaria del terreno dove devono essere installate e quindi ha più che voce in capitolo. Non è questa la logica del buon padre di famiglia, serve serietà e buonsenso".

Andrea Fiori