Omicidio Eletti. "Marco aveva orchestrato tutto"

Chiuse le indagini. Al figlio di Paolo, ucciso a martellate il 24 aprile 2021, la Procura contesta quattro aggravanti. Rischia l’ergastolo

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di Daniele Petrone

Secondo la Procura – che ha chiuso le indagini preliminari – ha orchestrato tutto. Omicidio premeditato. E pluriaggravato. È quanto viene contestato al 34enne Marco Eletti, accusato di aver ammazzato a martellate il padre Paolo, 52 anni e di aver tentato di fare altrettanto con la madre 54enne Sabrina Guidetti (che dopo un lungo ricovero in ospedale, si è salvata), il 24 aprile scorso nella loro casa di San Martino in Rio. Sono quattro le aggravanti formulate dal pm titolare del fascicolo d’inchiesta Piera Cristina Giannusa nei confronti del giovane. Oltre alla già citata premeditazione, vi è ovviamente quella dei rapporti familiari con la vittima. E i futili motivi. Secondo la magistratura, il movente è da ricondurre alla scoperta di una doppia vita sessuale avuta dal padre. E in secondo luogo, altri dissidi sarebbero derivati per questioni inerenti alla casa di famiglia che i genitori non volevano lasciare, ma che il figlio avrebbe voluto ereditare sin da subito. Eletti si trova in carcere – nel penitenziario di Modena – dal 25 aprile, giorno successivo al delitto, quando è stato arrestato dai carabinieri che già dalle prime ore sospettavano di lui. Anche in merito a quella telefonata fatta al 118, per dare l’allarme; in stato confusionale, ha detto all’operatore "… guardi se li ho anche ammazzati non lo so...". Così come un altro indizio venne trovato nella cronologia delle ricerche Google sul suo telefonino, poco prima dei fatti: "Come uccidere una persona a martellate…". Inoltre è accusato del tentato omicidio della madre, con l’aggravante dell’utilizzo di "sostanze venefiche e insidiose". Ossia il benzodiazepine che le ha iniettato per poi tagliarle anche i polsi. Per questo Eletti dovrà rispondere anche di detenzione di sostanze psicotrope, avendo importato dall’Olanda una sostanza sedativa proibita e infine di alterazionefalsificazione delle ricette mediche con le quali è riuscito ad ottenere i narcotici. Ora la difesa – rappresentata dall’avvocato Domenico Noris Bucchi. che si è limitato a "fare i complimenti alla Procura per la celerità della chiusura delle indagini nonostante i corposi accertamenti svolti in meno di un anno" – ha 20 giorni di tempo per esaminare il fascicolo. Scaduti i termini il sostituto procuratore avanzerà la richiesta di rinvio a giudizio. Eletti rischia l’ergastolo in Corte d’Assise. E per la recente riforma, se vengono contestate aggravanti che portano al massimo della pena, l’imputato non può chiedere l’abbreviato.