Oratorio di Pieve, sacerdoti ed educatori per farlo vivere

Dopo la chiusura di due anni fa: "E’ stato creato un gruppo stabile. Nei prossimi mesi daremo vita al patto educativo con molte attività in programma"

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Quasi due anni fa la chiusura dell’oratorio a Pieve di Guastalla, tra numerose polemiche, fra sospetti anche gravi, ipotesi di consumo di droga e di "interessi personali" alla base di alcune delle iniziative promosse nell’area parrocchiale.

Contro la chiusura dello storico punto di riferimento di tanti cittadini, anche per l’attività del locale circolo Anspi, erano state raccolte numerose firme. E ora, a distanza di parecchi mesi, emerge l’idea del progetto "Oratorio aperto", che comprende non solo la struttura di Pieve, ma anche l’oratorio don Bosco in centro a Guastalla.

"E’ stato creato un gruppo stabile – dicono gli educatori – che con sacerdoti ed educatori coordina le attività. Si tratta di un consiglio d’oratorio formato nei giorni scorsi e che nei prossimi mesi dovrà attuare il patto educativo. Il consiglio non avrà compiti puramente organizzativi, ma dovrà progettare feste, appuntamenti ed eventi vari". Dallo scorso novembre le strutture parrocchiali guastallesi hanno ospitato attività da martedì alla domenica, grazie alla presenza di numerosi volontari. Ma le iniziative sono destinate a svilupparsi soprattutto da questi giorni, con l’arrivo della bella stagione, che permetterà di utilizzare in modo completo gli spazi all’aperto. Oltre ai campi estivi si sta pensando a campi residenziali per ragazzi delle scuole medie e superiori, fino all’idea della festa dell’oratorio, a settembre. Ma pare svanire l’ipotesi di una riapertura, come in passato, del bar del circolo Anspi, così come le periodiche feste aperte a migliaia di persone.

Antonio Lecci