Pandemia e troppe incertezze, non ci si sposa più

Crollano i matrimoni in città: nei primi sei mesi dell’anno solo 178 celebrazioni. Nel 2019 pre Covid se ne contavano ben 1.419

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di Ylenia Rocco

"Sì, lo voglio". Sempre meno reggiani sono pronti a pronunciare la fatidica frase. L’effetto della pandemia aveva prodotto un’ulteriore accentuazione del rinvio delle prime nozze. Ma i numeri del primo semestre di quest’anno non sono ancora così incoraggianti.

A Reggio infatti, da gennaio a giugno, si sono effettuati 178 matrimoni, valore che non rispecchia gli anni precedenti e che invece sembra sottolineare il crollo della nuzialità.

Spesso i motivi economici, legati alla difficoltà di trovare un lavoro, che non sia precario, giocano un ruolo primario, specialmente nei giovani. Non è facile sognare un matrimonio quando i pensieri sono rivolti alle bollette e all’inflazione delle materie prime; ed è, tuttavia, difficile anche immaginare un futuro in questa triste cornice di problemi sociali.

La crisi del matrimonio appare poi particolarmente acuta se si guarda al mondo religioso. Dai dati dell’ufficio statistiche comunale, dei 178 matrimoni celebrati nel primo semestre solo 24 sono religiosi e 157 civili, di cui 52 di cittadinanza straniera, cioè matrimoni in cui almeno uno dei due sposi ha la cittadinanza straniera.

Per quanto riguarda, invece, le unioni civili, il legame sentimentale ed economico tra due persone dello stesso sesso, la quota si ferma a 7.

Un piccolo boom – se così possiamo definirlo – si è registrato nel mese di giugno quando i matrimoni sono stati 59 (12 religiosi e 47 civili) e le unioni civili registrate sono state 4. Lo scorso anno nei primi sei mesi ci si era fermati a 166 matrimoni (449 in tutto l’anno), di cui 32 religiosi e 134 civili. Mentre le unioni civili celebrate sono state 4.

Durante tutto l’anno del 2020, con il lockdown, invece, vi erano stati 885 matrimoni, 719 civili e 166 religiosi, mentre 18 sono state le unioni civili.

Prima che la pandemia prendesse il sopravvento, al contrario, i matrimoni contati nel 2019 erano stati 1.419, con 434 religiosi e 985 civili. Mentre 30 sono state le unioni civili.

Numeri così alti sono stati registrati anche nel 2018 con ben 1.498 matrimoni, di cui 492 religiosi e 1.006 civili. Con 32 unioni civili.

Nell’immaginario collettivo della stragrande maggioranza di persone in Italia, il rito religioso è ancora considerato l’unico vero matrimonio.

Dai numeri delle pubblicazioni all’anagrafe comunale invece, la distinzione fra questo rito e quello civile è netta, configurando sempre più reggiani a non preferire la chiesa come luogo in cui scambiarsi la promessa di amore eterno; dato, tra l’altro, che è rimasto costante negli anni.

Ma al di là della preferenza sulla scelta del rito, oggi, i reggiani non sono ancora pronti a scambiarsi le fedi dorate, prediligono piuttosto fermarsi all’anello solitario.