ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Panico e fiamme alla Rems. Paziente dà fuoco a cuscino

Veloce evacuazione all’interno della struttura, nessun ferito e danni esigui. Indagini su come l’uomo potesse avere accesso ad accendini o fiammiferi.

Veloce evacuazione all’interno della struttura, nessun ferito e danni esigui. Indagini su come l’uomo potesse avere accesso ad accendini o fiammiferi.

Veloce evacuazione all’interno della struttura, nessun ferito e danni esigui. Indagini su come l’uomo potesse avere accesso ad accendini o fiammiferi.

Torna il panico, e riesplode di nuovo il problema sicurezza, alla Rems reggiana, la struttura che ospita persone con patologia psichiatrica a cui è stata applicata una misura di sicurezza detentiva provvisoria o definitiva. Nel centro con sede in via Montessori ieri a metà mattina è scattato l’allarme: un ospite, un italiano nato nel 1999, con un procedimento per stalking, ha dato in escandescenze e ha appiccato il fuoco a un cuscino della sua stanza. Grazie alla rapidità degli interventi non si sono registrati feriti o intossicati, mentre i danni arrecati alle cose sono risultati circoscritti. La direzione dell’Ausl-Ircss ha fatto sapere che gli allarmi antincendio "sono immediatamente entrati in funzione" e le porte tagliafuoco "si sono aperte". Vigili del fuoco e forze dell’ordine "sono prontamente intervenuti". Tutto ciò ha permesso di evitare pesanti conseguenze: "L’evacuazione della struttura non si è resa necessaria - prosegue l’Ausl-Ircss - e la stanza del paziente risulta agibile". Secondo quanto trapela, a scatenare la furia dell’ospite sarebbe stato il diniego ricevuto rispetto a una sua richiesta di essere trasferito a Bologna al Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (Spdc), deputato a gestire ricoveri ordinari e in urgenza per disturbi psichici e mentali, sia volontari che obbligatori (Tso), e altri tipi di assistenza specialistica.

Al giovane è stato detto che non c’era la possibilità di accoglierlo in quella sede, risposta che ha scatenato la sua violenta reazione: dapprima ha insultato il personale sanitario e poi ha dato alle fiamme il cuscino della sua camera, che è singola così come le altre. È scattato l’allarme ai vigili del fuoco, e nel frattempo un operatore della Rems è riuscito a domare le fiamme. Sono accorse in via Montessori due volanti della polizia di Stato ed è uscita in supporto anche una pattuglia dei carabinieri: gli agenti della questura hanno fatto un primo sopralluogo. Sono state ore di intenso lavoro pure per il direttore della Rems, il medico psichiatra Federico Boaron. La domanda: come mai il paziente psichiatrico avesse i mezzi per riuscire ad appiccare un incendio. Alla Rems gli ospiti possono fumare negli spazi comuni esterni o nella sala preposta, ma secondo il regolamento non possono avere un accendino. È possibile che il giovane ne avesse comunque la disponibilità, oppure che avesse con sé una scatola di fiammiferi. Dalla perquisizione della polizia non è però risultato avere questi oggetti con sé. Per il paziente della Rems, alla fine, ieri è scattato un Tso. Soltanto qualche mese fa nella Rems di via Montessori si era verificato un altro episodio allarmante: nel pomeriggio del 28 agosto 2024 un 29enne albanese, Dajan Kerniqi, ospitato alla Rems perché ritenuto pericoloso - accusato di stalking verso il fratello e di rapina, ma non condannato e riconosciuto incapace di intendere e di volere - aveva colpito a sprangate un medico, aveva tentato di rubare l’auto a una dottoressa per poi fuggire ed essere fermato col taser dai carabinieri.