ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Paolo Adami condannato a due anni per distrazione di beni dalla Matilde di Canossa ssd

Paolo Adami, ex amministratore della Matilde di Canossa ssd, condannato per distrazione di beni e bancarotta.

Lo storico impianto golfistico di via del Casinazzo a San Bartolomeo

Lo storico impianto golfistico di via del Casinazzo a San Bartolomeo

È stato riconosciuto responsabile, all’esito del processo di primo grado, di aver distratto cespiti e beni mobili di proprietà dalla società Matilde di Canossa ssd (società sportiva dilettantistica) di via del Casinazzo, a San Bartolomeo, noto golf club della provincia. Ieri Paolo Adami, 64enne di Volta Mantovana, è stato condannato col rito ordinario a due anni: la sentenza è stata emessa dal collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Silvia Semprini. Secondo la ricostruzione accusatoria, che ha incluso accertamenti della guardia di finanza, Adami, in veste di amministratore (dal 30 dicembre 2016 all’11 dicembre 2019) della società dichiarata fallita con sentenza del 2 luglio 2020, "allo scopo di recare pregiudizio ai creditori", avrebbe distratto arredi, materiale tecnico e mezzi per un valore di 60mila euro. Nell’elenco figurano un trattore, un escavatore, una macchina da taglio, uno spandiconcime, una bucatrice del terreno e una botte per i trattament: beni "parzialmente identificabili" destinati alla manutenzione del campo da golf di cui la società aveva la gestione quale usufruttuaria.

Oltre a questo reato, contestato con la recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, ad Adami veniva inizialmente addebitata un’altra accusa in concorso con un commercialista di 63 anni di Castiglione delle Stiviere che ieri è stato assolto. Ovvero aver distrutto o comunque occultato il registro dei beni ammortizzabili della società e, in ogni caso, di aver tenuto le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, tenuto conto che era carente la documentazione originale di supporto per il 2017, 2018 e 2019: questo reato ieri è stato riqualificato dai giudici in bancarotta semplice e Adami è stato ritenuto responsabile.

Il pm Stefano Finocchiaro aveva chiesto per Adami una condanna a 3 anni e 2 mesi e la riqualificazione del secondo reato così come poi formulata dal collegio nel dispositivo della sentenza; oltre all’assoluzione per il commercialista. Altri due imputati dovevano rispondere di un’accusa in concorso, "gemella" rispetto a quella appena descritta ma relativa al 2020, anno per il quale non sarebbe stato presentato il bilancio: pure questa è stata riqualificata dal tribunale in bancarotta. Alberto Borciani, in qualità di socio unico e amministratore di diritto, è stato condannato a 4 mesi; è stato invece assolto un 68enne in veste di amministratore di fatto. Il pm aveva chiesto 8 mesi per Borciani ravvisando la recidiva che i giudici hanno depennato, oltre all’assoluzione per il 68enne e la riformulazione dell’accusa. Tutte le difese avevano chiesto un verdetto liberatorio. L’avvocato Helmut Bartolini, difensore di Adami, ha sostenuto in particolare che non vi fosse prova certa delle distrazioni e nemmeno su coloro a cui fosse ascrivibile la mancanza dei libri e della contabilità tra i vari amministratori che si sono succeduti: "All’esito della lettura delle motivazioni – dichiara Bartolini – valuteremo l’impugnazione".