Per frodare il fisco intestavano le società a persone fragili

Maxi blitz della Gdf di Parma. Arrestati i reggiani Faouzi . Zekri e Alessandro Vitale.

Per eludere il fisco avrebbero intestato delle società a soggetti incapaci di intendere e volere. E’ quanto ricostruito in un’inchiesta della Guardia di Finanza di Parma, coordinata dalla Procura ducale, in cui sono indagate 46 persone: tra queste, sei di Reggio.

Per alcune sono scattati gli arresti: due sono state accompagnate in carcere (Matteo Allegri e l’imprenditore reggiano Alessandro Vitale, 45 anni), tre ai domiciliari (Fabrizio Campanari, Vincenzo Acampa e il reggiano Faouzi Zekri), mentre un sesto è irreperibile.

Sono 77 i capi di imputazione complessivamente contestati tra cui circonvenzione di incapace, emissione di fatture per operazioni inesistenti e associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale. Su decreto del Gip del tribunale di Parma sono inoltre stati sequestrati beni per 7,8 milioni, pari all’ammontare delle imposte evase da 19 società sparse in mezza Italia e attive nei settori dei "lavori di meccanica generale", "fabbricazione di macchine per l’industria alimentare" e di "costruzioni e altre opere di ingegneria civile".

Stando alla ricostruzione delle Fiamme Gialle tutto ruotava intorno ad un vorticoso giro di fatture per operazioni inesistenti (del valore di oltre 35 milioni di euro per i soli periodi d’imposta 2019-2020-2021) utilizzate dalle aziende beneficiarie per abbattere il reddito imponibile dichiarando costi fittizi. Gli importi delle false fatture, venivano poi prelevati in contanti da soggetti appositamente ingaggiati e ritornavano alle aziende stesse, che pagavano agli organizzatori della frode una ’commissione’ pari al 6% dell’importo totale.

L’organizzazione era in grado di guadagnare fino a un milione al giorno. Prima di tornare nelle mani delle aziende, però, le somme facevano diversi passaggi in imprese cosiddette cartiere, cioè prive di una reale operatività e consistenza economica, intestate a prestanome reclutati anche tra persone con deficit psichici o facilmente manipolabili sui quali far ricadere le responsabilità delle condotte illecite. Soggetti fragili che venivano utilizzati per sottoscrivere atti societari, aprire conti correnti, richiedere carte di pagamento, il tutto – secondo l’ordinanza cautelare – "nell’ottica di scaricare sulle teste di legno ogni responsabilità per le attività di cartiere nate come vuoti simulacri e destinate ad essere abbandonate una volta divenute inservibili per i fini illeciti perseguiti dall’associazione per delinquere".

Uno dei due incarcerati, il reggiano Alessandro Vitale, non è un none nuovo nelle indagini delle Fiamme gialle: nel 2020, in qualità di rappresentante legale delle società Extra Holding e Phcf, fu condannato a a tre anni e quattro mesi per false fatturazioni a favore delle imprese del catanzarese Franco Gigliotti.