Per i mondiali di enduro sono attese in Appennino 15.000 persone da tutto il mondo

Presentata la manifestazione prevista a fine giugno e che sarà un importante volano per il turismo: tante le iniziative collaterali che sono già scattate

CARPINETI

Al lavoro tutta la comunità carpinetana per accogliere nel modo migliore i campioni del mondiale di enduro che saranno ospiti a Carpineti dal 24 al 26 giugno. Grande coinvolgimento di associazioni di ogni genere, gestori di negozi, bar, alberghi e ristoranti: tutti al lavoro, scuole comprese. Gli organizzatori, il Moto Club Crostolo nato 45 anni fa e da 8 presieduto da Claudio Cocconcelli, hanno infatti istituito un premio riservato alle scolaresche dell’Istituto comprensivo carpinetano e i disegni migliori "grifferanno" i trofei dei vincitori della tappa italiana del GP motomondiale enduro; il compenso in denaro servirà alla scuola per l’acquisto di materiale da disegno.

La manifestazione sportivo-motoristica è stata quindi presentata nei giorni scorsi presso l’ostello San Vitale di Carpineti alla presenza dei presidenti di Regione, Stefano Bonaccini, Provincia, Giorgio Zanni, del sindaco di Carpineti, Tiziano Borghi, rappresentanza nazionale e regionale della Federazione Motociclistica Italiana ed aziende reggiane decise a dare il loro sostegno finanziario.

L’attesa per l’evento in calendario a fine giugno, a cui prenderanno parte oltre 150 piloti provenienti da 19 nazioni, con al seguito circa 700 persone tra meccanici, tecnici e familiari, è veramente forte. Si calcola che per assistere al motomondiale enduro potrebbero arrivare a Carpineti dai 13 ai 15mila appassionati, un’occasione che il comune matildico non poteva lasciarsi sfuggire.

Gli incassi per gli operatori economici commerciali del territorio sono difficilmente quantificabili, ma potrebbero essere di grande soddisfazione per un settore che sta uscendo da un lungo periodo di digiuno a causa della pandemia del covid-19 in cui gli operatori turistici hanno visto crollare i propri redditi. E così, mentre la discussione avviata dalle organizzazioni ambientaliste si sta pian piano spegnendo, ad accendersi sono ora i riflettori puntati su un sistema territoriale che inizia a toccare con mano i vantaggi economici e sociali di questi eventi di caratura internazionale.

D’altra parte, come ha osservato il presidente Bonaccini, lo scenario con cui la regione Emilia-Romagna si rapporta è quello, con un export di produzioni industriali che compete sul mercato mondiale della qualità.

s.b.