Reggio Emilia, picchia la compagna e viene arrestato. Lei piange: "Vivo nel terrore"

La Volante blocca un 36enne ubriaco . Pochi anni fa aveva già subito una condanna per gli stessi motivi La giovane l’aveva perdonato. Ma ora dice: "Sono esausta, non riesco a liberarmi per dipendenza economica"

L’arresto è stato compiuto domenica dagli agenti della Volante, allertati dalla figlia della vittima. Nelle ultime settimane l’uomo era stato particolarmente violento: pugni, calci e ciocche di capelli strappate

L’arresto è stato compiuto domenica dagli agenti della Volante, allertati dalla figlia della vittima. Nelle ultime settimane l’uomo era stato particolarmente violento: pugni, calci e ciocche di capelli strappate

Reggio Emilia, 1 marzo 2023 – “Sono stanca. Esausta. Mi sono convinta di chiedere aiuto a voi perché sono esasperata. Non riesco ad affrancarmi dalla dipendenza economica. Vivo costantemente nel terrore di subire insulti e botte da lui".

L’inferno in casa è tornato a divampare dopo che lei aveva dato una seconda possibilità al suo ex compagno. La donna lo aveva già denunciato nel novembre 2017 per maltrattamenti: ne era scaturito un processo, concluso con una condanna già definitiva, per il giovane, oggi 36enne. Lui, in preda ai vizi del gioco, alcol e droga, aggrediva la donna, rendendo impossibile la convivenza. Non solo: il tribunale dei Minori aveva sospeso la sua responsabilità genitoriale verso le figlie più grandi e deciso il divieto di avvicinamento a loro.

La coppia di coetanei italiani abita in città: la loro relazione si dipana dal 2007 tra difficoltà e separazioni dovute alla condotta di lui. Ma quei trascorsi non sarebbero bastati. E, a quanto pare, l’uomo sarebbe tornato a ripetere quei comportamenti brutali. Per lui, nelle prime ore di domenica, intorno alle tre e mezza, è scattato l’arresto in quasi flagranza, da parte degli agenti delle volanti, per la stessa ipotesi di reato: maltrattamenti aggravati dall’averli commessi davanti ai figli minorenni. Ai poliziotti il 36enne è apparso ubriaco, lei in lacrime e tremante mentre l’altro insisteva perché dicesse che era stata trattata bene.

Invece lei sostiene di aver subito negli ultimi due anni ingiurie con frequenza quasi quotidiana: "Ti faccio togliere i bambini. Ammazzo te e tutta la tua famiglia di m. Vado in galera a sfizio mio". Sarebbe anche stata picchiata spesso. Nella primavera del 2021 lui l’avrebbe colpita con una spranga di ferro. Di recente, il 12 febbraio, le avrebbe dato pugni in testa e calci alla gamba. Poi, il 21, l’avrebbe colpita ancora al capo, per poi strapparle una ciocca di capelli e minacciarla con un paio di forbici: per quest’episodio ha riportato lesioni con prognosi di una settimana. La donna ha anche denunciato che lui le toglieva il denaro per i figli. Prima dell’arresto di domenica, lui l’avrebbe offesa dal mattino: di fronte ai tentativi della donna di usare un taxi per andare dalla madre, il 36enne aveva ribattuto: "Chiama chiama che vediamo se da qui esci viva".

È stata la figlia ragazzina ad allertare la questura: i poliziotti hanno portato la donna dalla madre, per poi accompagnare l’uomo alla Pulce. Dalla fine del 2018 la coppia aveva ripreso a convivere fino al dicembre 2019, quando lei aveva poi lasciato la nostra regione per un anno. Nel 2021, a causa di difficoltà economiche, era poi rientrata dalla madre, riprendendo a frequentare l’ex e rimanendo incinta. Ma le vessazioni darebbero riprese, finché lei a metà 2022 è tornata dalla madre. Lui però si sarebbe presentato davanti a casa terrorizzando le figlie e via whatsapp l’avrebbe minacciata di morte mentre era in attesa di un figlio.

In settembre lei ha detto che vivevano separati, ma poi nel febbraio di quest’anno sono tornati a convivere. "Mi ero lasciata convincere che lui fosse cambiato perché aveva comprato una casa dignitosa. Volevo un aiuto per mia figlia, sperando che le cose fossero cambiate". Ieri l’uomo è comparso davanti al giudice Silvia Guareschi per l’udienza di convalida: ha negato gli addebiti e ha detto che i litigi erano provocati dai tradimenti di lui e dal rancore di lei.

Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere; l’avvocato Liborio Cataliotti (ieri sostituito dall’avvocato Costantino Diana) l’applicazione del braccialetto elettronico. Il giudice si è riservato.