
Porta Castello si è spostata a Sud Consentiva ai montanari di entrare
Autorevoli storici ipotizzano che la prima Porta Castello fosse più a Nord, in zona piazza del Cristo (Roversi), il nome infatti, sembra, derivi proprio dal Castello del Vescovo a cui essa faceva accedere dal lato meridionale.
Poi arrivarono le mura duecentesche e l’ampliamento protetto del centro città, oggi detto storico, e allora la Porta venne traslata in fondo a via del Guazzatorio, salvo poi essere spostata un po’ più a destra nel Cinquecento.
Oggi lo spazio ritrovato, e alberato, si propone in una nuova primavera, più piacevole?
Certo la storia qui è tanta roba. Il luogo è parte del cuore nostro, anzi uno dei suoi quattro storici ingressi, l’unico non dedicato a qualcosa di Sacro. Al limite sud del cardo consentiva l’accesso ai “montanari” e non solo, perché li poco fuori si teneva il mercato bestiame, poi trasferito in piazza Fontanesi, già Santa Maria Maddalena, denominata per questo anche mercato del bestiame grosso (mucche, cavalli, asini e buoi) e regno mercantile indiscusso del Treguano.
La strada dalla Porta era il “tracciato” del Crostolo deviato due volte nei secoli, più a Ovest per ragioni di sicurezza, via Ariosto (prosieguo di viale Umberto in Corso Garibaldi) è stata oggetto di un “celebrato” progetto che ha riproposto l’intero percorso stradale. Durante i lavori di sistemazione dello stesso, il ritrovamento forse più interessante è stato la muratura absidiaria della chiesa di S. Leonardo di antica memoria medioevale, poi abbattuta per consentire l’ampliamento della vicina S. Ilario.
Diceva Odoardo Rombaldi che Reggio nei primi secoli del secondo millenio assomigliava a una città tibetana per l’alta presenza di chiese, basiliche, oratori, monasteri e conventi. A proposito: chi vuole conoscere meglio le vicende passate dei nostri edifici religiosi più importanti, può leggere il primo volume de Storia delle chiese di Reggio, di Prospero Scurani, da poco uscito per i tipi di Antiche Porte editrice (pagg. 202, 17€).
Un suggerimento per il bene della Porta e il suo circondario: passata l’inaugurazione, con bancarelle, bandierine e note musicali, magari ci sta anche il posizionamento di qualche targa che ricordi, a imperitura memoria, la storia di quest’angolo cittadino e il suo evolversi urbanistico nei secoli. Si può? Intanto, però, basta riferirsi all’intervento come “passeggiata estense”, nella Reggio ducale non è mai esistita.