Porta la squillo al lavoro: cliente condannato

Un anno e quattro mesi al 64enne che accompagnava la giovane rumena

Lui, un 64enne residente in città, sposato, è finito a processo per favoreggiamento della prostituzione. Secondo quanto ricostruito dalle investigazioni, avrebbe accompagnato più volte in auto una giovane di nazionalità rumena sulla strada dove lei avrebbe esercitato il mestiere.

L’uomo, che sarebbe stato anche un suo cliente, sarebbe andato a prelevarla con cadenza quotidiana dall’hotel dove lei risiedeva, per poi portarla sul ciglio di via Nagasaki, dove lei si sarebbe prostituita. In alcune occasioni lui l’avrebbe aspettata sino alla fine della notte di lavoro per poi riaccompagnarla al suo domicilio. All’imputato sono contestati quattro episodi, tra il 24 settembre e il 3 ottobre 2019: le indagini, svolte dalla squadra mobile della questura, avevano incluso anche documentazione video-fotografica.

La prima volta era stato identificato e lasciato in libertà; poi era scattato l’arresto. Inizialmente era stato sottoposto agli arresti domiciliari e gli era stata sequestrata la macchina; poi era stato rimesso a piede libero e l’auto gli era stata restituita. Davanti al giudice Matteo Gambarati, ieri si è svolta la discussione. All’esito dell’istruttoria, il pm ha chiesto l’assoluzione: se è vero che lei era stata immortalata in abiti succinti e in una zona della città, Pieve, dove si esercita la prostituzione sulla strada, secondo il pm non vi erano però elementi certi per sostenere che lei fosse una prostituta.

Una tesi sostenuta anche dall’avvocato difensore Alessio Fornaciari, secondo il quale oltretutto non era provato neppure che l’imputato accompagnasse la donna in modo continuativo, così da configurare il favoreggiamento. Il giudice ha ritenuto provata la responsabilità dell’imputato e lo ha condannato a 1 anno e 4 mesi con la pena sospesa, con le attenuanti generiche riconosciute, e 200 euro di multa, disponendo anche la confisca dell’auto.

al. cod.