Primo maggio, due cortei. Sindacati in marcia per i diritti. Al PalaBigi ’Lo Stato Sociale’

Cgil, Cisl e Uil si muoveranno dalle 15 da via Emilia San Pietro: comizi in piazza Martiri. Cobas in via Roma. Spostato per le previsioni meteo il concerto della band bolognese. .

Primo maggio, due cortei. Sindacati in marcia per i diritti. Al PalaBigi ’Lo Stato Sociale’

Primo maggio, due cortei. Sindacati in marcia per i diritti. Al PalaBigi ’Lo Stato Sociale’

Cgil, Cisl e Uil a fronte delle previsioni meteo altamente negative sono attivate per trovare una location alternativa a piazza Martiri del 7 Luglio per il previsto concerto de Lo Stato Sociale. "Grazie alla collaborazione del Comune e alla disponibilità di Pallacanestro Reggiana che ringraziamo, il concerto si terrà al PalaBigi di Reggio, a partire dalle 17", si legge in una nota diramata ieri.

Confermato anche il tradizionale corteo cittadino che si muoverà a partire dalle 15 da via Emilia San Pietro, angolo viale Montegrappa, per arrivare in piazza Martiri del 7 Luglio dove si terranno i comizi.

Un altro corteo autonomo è stato promosso da Adl Cobas, Associazione Città Migrante, Laboratorio Aq16 e Collettivo Rabun con concentramento alle 14,30 alla Gabella di via Roma.

"Questo primo maggio torneremo nelle strade di Reggio a con un corteo autonomo da quello dei sindacati confederali, per rappresentare al meglio la nostra comunità e le nostre lotte di sindacalismo sociale e di mutuo soccorso, antirazziste, transfemministe e anticapitaliste", si legge nella convocazione.

"In un momento storico in cui il carovita intrecciato con il lavoro povero crea profonde disuguaglianze sociali, si sceglie deliberatamente uno sviluppo della città che attrae forze economiche e che esclude le persone più fragili. Basta guardare allo spazio delle reggiane, da luogo abbandonato è oggi sì riqualificato, ma non pubblico e distante dagli abitanti del quartiere".

E ancora: "Vogliamo un primo maggio contro il lavoro povero e le politiche di un governo autoritario che in poco più di un anno ha tolto il Rdc, il contributo per gli affitti, ha continuato ad esternalizzare il welfare pubblico, ha deregolamentato gli appalti e continua a finanziare le guerre", concludono.