Prodi dietro le quinte: "Felice per Reggio"

L’ex Premier avrebbe lavorato nell’ombra per l’approdo di Silk-Faw in Regione, ma precisa: "Non ho partecipato ad alcuna trattativa"

L’ex Presidente del Consiglio, e primo Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi

L’ex Presidente del Consiglio, e primo Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi

"Sapevo che avessero scelto l’Emilia-Romagna. Ma la notizia che la Silk-Faw approdi a Reggio me la date voi. Beh, ne sono felice...".

Con la sua classica voce sorniona, Romano Prodi commenta l’approdo della join venture cinese-americana nella nostra città. È lui il grande architetto di questo progetto. L’ex premier nonché già primo presidente della Commissione Europea ha sempre avuto un canale privilegiato con l’Oriente. E seppur ai nostri taccuini puntualizzi di "non aver partecipato a trattative", i retroscena indicano lui come l’artefice.

Un ulteriore regalo al territorio di cui è originario – lui che è nato a Scandiano e che possiede anche un castello a Bebbio, nell’Appennino Reggiano dov’è cresciuto e dove tradizionalmente si ritrova con tutti i membri della sua popolosa famiglia tutte le estati, prevalentemente attorno a Ferragosto – così come mise lo zampino all’epoca anche sulla realizzazione della Tav strappata a Parma (l’arrivo della Silk-Faw sarebbe invece uno smacco a Modena).

Un altro tassello per dare ancor più slancio alla zona Nord, oggetto di numerosi ’rumors’ su futuri investimenti consistenti a livello di logistica e industria.

Reggio ora si candida a diventare non solo la città delle auto di lusso e sportive elettriche, ma anche un altro capoluogo che può far sentire il proprio rombo nella Motor Valley, al fianco di Bologna, Modena e Parma dove risiedono le altre eccellenze motoristiche come Ducati, Ferrari, Lamborghini, Maserati e Dallara.

Se Prodi ha fatto da apri-pista, sempre per restare in ambito automobilistico, a completare l’opera ci hanno pensato diversi attori della città. Istituzionali e imprenditoriali. Una vera e propria cabina di regia. I contatti con la Silk-Faw li ha tenuti in primis il Comune. L’assessore all’urbanistica Alex Pratissoli si è occupato del mega progetto, assieme al sindaco Luca Vecchi e all’assessore regionale Vincenzo Colla.

In diverse riprese hanno ospitato gli imprenditori, gli hanno fatto visitare la città e le possibili destinazioni. Avevano proposto anche le ex Officine Reggiane come sito possibile di insediamento produttivo, ma lo storytelling sul passato non ha ammaliato. E così a dare una mano ci ha pensato anche Unindustria col presidente Fabio Storchi a fare da ‘cicerone’ sulle opportunità in via di sviluppo nella zona Nord, in particolare in un’area nella zona di Gavassa dove sia possibile anche costruire il nuovo casello autostradale: la famosa uscita di Reggio Est, tanto agognata dagli industriali reggiani. Non solo, la zona, ma anle potenziali sinergie da stringere con le altre realtà imprenditoriali del territorio come quelle di componentistiche ad altra specializzazione ingegneristica che potrebbero servire alla stessa Silk-Faw per la progettazione dell’hypercar o eccellenze come la Landi Renzo.

Altro partner fondamentale è l’Università. L’ateneo di Unimore aprirà un canale preferenziale per attivare corsi e formare ingegneri pronti per questa grande realtà. Anche perché – notizia di due giorni fa (quasi come a preparare già il terreno reggiano) – la Silk-Faw ha ingaggiato come special advisor un certo Amedeo Felisa, ex ceo di Ferrari e braccio destro dell’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo. Tant’è che tra i rumors c’è proprio anche l’interesse di quest’ultimo, in futuro, ad entrare a far parte della realtà cinese-americana. Chissà, magari per aprire il reparto corse e sfidare la Ferrari in Formula Uno dove anche Reggio potrebbe correre veloce...

dan. p.