Reggio senza più barriere Cento negozi con la rampa

Ieri in municipio la firma per rendere il progetto strutturale, da oggi in avanti. A sottoscriverlo Rabitti e Marchi con altri 60 enti che hanno collaborato

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Dopo 7 anni sperimentali, ’Reggio città senza barriere’ diventa un punto fermo da qui in avanti. E’ stato firmato ieri il protocollo che suggella i progressi portati avanti grazie a questo progetto che da sempre ha mirato al superamento delle ’barriere’ architettoniche e mentali per rendere la collettività più sensibile ai bisogni dei soggetti affetti da disabilità e altre forme di fragilità. "Prossimità e comunità, queste – ricorda Daniele Marchi, assessore a welfare – sono le due traiettorie che ci hanno guidato sin dall’inizio per produrre un benessere diffuso".

Diffuso è proprio l’aggettivo giusto per descrivere il progetto reggiano, che oltre al gran numero di attività e iniziative , conta anche sessanta soggetti tra enti, istituzioni, cooperative sociali e associazioni del terzo settore, della cultura e dello sport, che, insieme al Comune di Reggio e alle farmacie comunali riunite (Fcr), hanno partecipato al tavolo interistituzionale. L’intervento e la compartecipazione di diversi settori ha permesso all’iniziativa di abbracciare non solo la cura e l’assistenza, ma tutti gli aspetti della vita che interessano queste persone, prendendo in considerazione la sfera privata e lavorativa. "Siamo diventati educatori alle fragilità qu – spiega Annalisa Rabitti, assessora alle pari opportunità e ’madrina’ del progetto, ben prima di entrare in municipio – Nasce per mettere al centro le esigenze di queste persone, prendendo in considerazione tutte le sfide che affrontano in ogni ambito della loro vita".

"Una valanga buona" la chiama Rabitti, che progressivamente ha coinvolto tutta la città, portando alla luce dei risultati significativi nella gestione e sensibilizzazione delle fragilità. Duemila e cinquecento le persone coinvolte nella realizzazione di tutte le attività, duecento tra associazioni e imprese sociali, enti e istituzioni culturali, pubbliche, imprese artigianali, commerciali e industriali. Quattordici interventi progettuali per migliorare gli spazi pubblici, cento i negozi che hanno inserito una rampa mobile all’ingresso, trenta orientatori e quarantacinque esperti si sono proposti per guidare un percorso di qualificazione professionale. Oltre questi numeri, tante anche le iniziative artistiche che hanno coinvolto le principali istituzioni culturali cittadine, utilizzando l’arte come strumento educativo e di benessere per tutti.

A concludere la conferenza l’intervento di Andrea Capelli, presidente di Fcr, che ha voluto sottolineare: "Il senso che diamo alla firma del protocollo di oggi è che questo progetto continui ad esistere a prescindere dalle persone che lo rappresentano adesso in maniera temporanea. Coinvolge tanti settori e aspetti, quindi, è importante per la nostra città mantenerlo vivo".

r.n.