Saman Abbas, Bruzzone: "Abiti determinanti come per Yara"

La criminologa Bruzzone: "I vestiti daranno riscontri certi anche dopo un anno e mezzo. Lo strangolamento si può ancora dimostrare"

Reggio Emilia, 1 dicembre 2022 - Roberta Bruzzone, criminologa, quali risposte può dare l’autopsia del corpo di Saman dopo essere stato interrato per un anno e mezzo?

"Dal punto di vista forense ci sono ampi margini per ottenere risposte affidabili. Nonostante il tempo trascorso importante, ma non così ampio da determinare una dispersione d’informazioni, se la morte è di matrice asfittica o da taglio con corpi contudenti, si è in grado di averne riscontro. Ma credo sia un altro l’aspetto determinante".

Saman, il corpo riesumato aveva ancora i vestiti del giorno in cui è scomparsa - Saman, indagini su foto e video sul suo cellulare

La criminologa Bruzzone e Saman Abbas
La criminologa Bruzzone e Saman Abbas

Ossia?

"Gli abiti che aveva ancora addosso potrebbero riservarci informazioni fondamentali. Ricordiamo il caso Yara, a distanza di tre mesi i suoi indumenti fornirono tracce determinanti".

A proposito, come per il caso Yara, anche per Saman lavoreranno i super periti Cristina Cattaneo e Dominic Salsarola.

"Sono persone esperte in antropologia forense. Bisogna vedere quanti tessuti sono rimasti disponibili, ma sono certa forniranno indicazioni molto precise sul decesso".

Che, stando alle parole del fratello di Saman, sarebbe avvenuto per strangolamento. È ancora dimostrabile?

"Se, come credo, gli organi del collo sono ancora sufficientemente integri, è possibile evidenziare lo strangolamento nella zona dello scudo tiroideo e dell’osso ioide".

Avrebbe mai creduto che il corpo di Saman sarebbe stato ritrovato?

"Speravo che qualcuno si decidesse a parlare, altrimenti temo sarebbe stato impossibile anche perché le ricerche non sarebbero tornate in quell’area".

... a 700 metri da casa. Una beffa.

"I cani non avrebbero potuto fiutarlo. L’unico strumento era il georadar, ma non mi risulta sia stato spostato il frigo che nascondeva la fossa".

A indicare il luogo è stato lo zio Danish.

"Credo che la chiave di lettura sia questa: ha parlato dopo l’arresto di Shabbar, il padre di Saman. Col ritrovamento del corpo, il Pakistan – nonostante non ci siano accordi bilaterali con l’Italia – difficilmente negherà l’estradizione. Siccome continua a dire che la figlia sia viva e in giro per il mondo, lo zio non voleva pagare da solo".

Ora manca la madre Nazia, ancora latitante.

"Se verrà catturata, anche lei penso sarà estradata. Ha avuto un ruolo determinante nell’ingannare Saman. Se vogliamo, la sua è una posizione anche peggiore rispetto al padre".

Cosa ci lascia questa orribile vicenda?

"Che la nostra cultura non è stata in grado di proteggere una ragazza che voleva avere una vita normale. L’Italia deve prestare più attenzione verso i matrimoni forzati e quell’ambito religioso. Spesso le ragazze, dopo le scuole medie, non sono più tracciabili, spesso chiuse in casa e soggiogate. Anche nel caso di Saman, quando ha chiesto aiuto per le gravi minacce subite dalla famiglia, qualcosa non è andato per il verso giusto".