Saman Abbas: rabbia e insulti contro il padre della ragazza

Commenti duri anche da parte di parenti e connazionali sulla pagina social di Shabbar Abbas: "Siete la vergogna di tutti i pakistani"

Nel riquadro, Saman Abbas in una foto inviata alle amiche

Nel riquadro, Saman Abbas in una foto inviata alle amiche

Novellara (Reggio Emilia), 7 giugno 2021 - "Con il mio Son". Lo indica come "figlio", in inglese, il fratello minore di Saman Abbas, a commento della foto che ritrae il ragazzino ( a fianco ). Il post risale al 2 maggio, sulla pagina social di Danish Hasnain, lo zio 33enne che la magistratura indica come l’autore del presunto omicidio della nipote diciottenne pakistana, a Novellara.

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Quel giorno le indagini sulla sparizione della ragazza non erano ancora cominciate. E con i genitori in Pakistan dal giorno prima, è molto probabile che il ragazzino fosse stato affidato proprio allo zio, con il quale verrà avvistato una settimana dopo al confine italo-francese, intenzionati a espatriare.

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Ma è soprattutto sulla pagina social di Shabbar Abbas, padre di Saman, che si scagliano i commenti più duri della gente. Perfino di alcuni suoi parenti diretti, con messaggi scritti non solo in pakistano Urdu e in arabo. Perfino un cugino di Shabbar si scaglia contro di lui con parole di fuoco. E altri, fedeli islamici, invocano contro di lui le pene più severe: "Rimarrai sempre un insulto sia per gli Italiani sia per noi pakistani. Spero che ti diano la pena più pesante. Per te c’è solo l’inferno di Allah, altro che paradiso per quello che hai fatto alla tua figlia".

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Un altro suo connazionale aggiunge: "Questi assassini sono la vergogna di tutti noi pakistani. L’Islam dice che non bisogna uccidere. Meritano l’umiliazione in questo mondo e il tormento nell’altra vita". C’è chi ricorda come in Pakistan ci sia la pena di morte per gli assassini. Ma soprattutto ci sono italiani e stranieri che chiedono "giustizia per Saman", con l’aggiunta di minacce, neppure tanto velate, verso i genitori della giovane, i suoi cugini e lo zio, al momento sospettati di omicidio: "Diteci dove atterra il loro aereo. Li aspettiamo noi…".