Saman, altri due avvisi di garanzia in arrivo

Alcuni dubbi sulla testimonianza del fratello. Intanto spunta un’altra famiglia legata agli Abbas: sono gli unici ad avere un’auto

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Sono credibili le parole del fratello minore di Saman Abbas? Quanto vale, ai fini dell’indagine in corso, la sua testimonianza cristallizzata grazie all’incidente probatorio che si è svolto venerdì?

Sono questi gli interrogativi con cui fanno i conti gli inquirenti in queste ore difficili, di continue ricerche del corpo della diciottenne pachistana scomparsa la notte del 30 aprile scorso. Ad aprire la prima breccia dubitativa rispetto al racconto del ragazzo sedicenne, ora chiuso in una struttura protetta da cui non può uscire, è stata la stessa avvocata Lalla Gherpelli, che difende lo zio Danish Hasnain, indicato dal ragazzo come l’autore materiale del presunto omicidio. "Non sono convinta che il fratellino di Saman stia dicendo la verità. Sta cercando di proteggere i genitori", aveva detto all’uscita dall’aula venerdì quando si è svolto l’interrogatorio. Nei giorni scorsi infatti sono emersi alcuni elementi, come i suoi due tentativi di fuga dalla comunità protetta e la sua richiesta continua di poter andare in Pakistan dai genitori.

Innanzitutto è bene precisare che il fratello, per ora, non risulta indagato. Anzi, la novità che emerge è che una prima accusa a suo carico, avanzata dalla procura dei minori di Bologna, sarebbe decaduta. Facciamo un passo indietro: il ragazzo risulterebbe che fosse stato indagato per violenza privata rispetto alla vicenda del matrimonio forzato e della sottrazione dei documenti da parte della famiglia. Successivamente però è subentrato il sospetto omicidio della sedicenne e un nuovo quadro indiziario, che in base anche alle immagini riprese dalle telecamere dell’azienda Bartoli porterebbe a pensare a una responsabilità per ora limitata ai cinque indagati dalla procura di Reggio: il padre, la madre, lo zio e i due cugini di Saman. La precedente accusa di violenza privata sarebbe quindi stata ritirata, per lasciare spazio all’indagine per omicidio e poter raccogliere la testimonianza del fratello di Saman tramite l’incidente probatorio.

Questo però non esclude affatto che nei prossimi giorni vi possano essere novità investigative. Si è parlato infatti di almeno due nuove posizioni da valutare, che per ora non avrebbero portato a inscrivere nel registro degli indagati altre persone. Si tratterebbe di altri due parenti degli Abbas che si trovano nel nostro territorio. L’unico parente rimasto a Novellara, ad oggi, è il cugino che aveva comprato il biglietto aereo per la madre di Saman, ma fino a oggi ha sempre collaborato con gli inquirenti negando il fatto che fosse a conoscenza di un qualasiasi piano criminale.

C’è invece un piccolo giallo rispetto a un altro gruppo di parenti della famiglia Abbas. Nei mesi scorsi infatti, questa famiglia legata alla sorella di Shabbar o al fratello della moglie, era solita venire a Novellara a pranzo. Ed erano anche gli unici, che risulti oggi, con la disponibilità di un’automobile. Un dettaglio che forse potrebbe aiutare a capire come abbiano fatto gli Abbas a scappare così velocemente da Novellara. Pare però che questo gruppo famigliare avesse intenzione di trasferirsi in Inghilterra da qualche mese. Non sfugge un dettaglio: una delle voci femminili che avrebbero fatto pressioni sul fratello di Saman per non parlare, sarebbe legata proprio a un’utenza telefonica britannica.