Saman, ecco i testimoni: pm e difese chiamano in aula la zia inglese e l’ex fidanzato belga

Le liste presentate dalla procura e dagli avvocati degli imputati . Una cinquantina soltanto i nominativi indicati dall’accusa. Compaiono anche l’imam della Bassa e gli assistenti sociali

Saman, ecco i testimoni  Pm e difese chiamano  in aula la zia inglese  e l’ex fidanzato belga

Saman, ecco i testimoni Pm e difese chiamano in aula la zia inglese e l’ex fidanzato belga

Reggio Emilia, 14 febbraio 2023 – La breve vita di Saman Abbas sarà ripercorsa e scandagliata in ogni suo aspetto. È davvero variegato il mosaico dei testimoni che le parti hanno chiesto di sentire nel processo sull’omicidio della 18enne pakistana, scomparsa da Novellara e trovata seppellita sotto un vicino rudere nel novembre 2022, dopo le indicazioni date dallo zio Danish Hasnain, uno dei cinque imputati insieme ai genitori della giovane, il padre Shabbar Abbas e la madre Nazia Shaheen, e ai cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz. Sono una cinquantina solo i testi chiamati dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci e dal pm Laura Galli, titolare delle indagini svolte dai carabinieri.

Tra loro saranno sentiti l’ex comandante della stazione di Novellara Pasqualino Lufrano; il comandante del Norm di Guastalla Antonio Matassa e il maggiore Maurizio Pallante, alla guida del Nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio. Nonché il comandante del Ris di Parma Gianpiero Lago e i colleghi.

Saranno ascoltati anche gli agenti della polizia penitenziaria che raccolsero il racconto di Danish Hasnain e quelli di altri detenuti con cui gli imputati si sarebbero confidati. Voce anche ai titolari e ai familiari dall’azienda agricola di Novellara dove gli Abbas lavoravano e vivevano e a un paio di lavoratori. Nonché a coloro che furono coinvolti da Shabbar Abbas per volare in Pakistan: da chi gli vendette i biglietti aerei a chi accompagnò lui e la moglie alla Malpensa. Due uomini si soffermeranno sulle telecamere dell’azienda agricola, risultata non funzionante di notte per una quarantina di minuti. Parola anche alle assistenti sociali dell’Unione Comuni Bassa reggiana e alle educatrici della comunità di Bologna dove visse Saman, che ripercorreranno i suoi due ultimi anni di vita.

La difesa di Danish Hasnain (avvocato Liborio Cataliotti) chiederà di sentire un uomo di Como che, dopo la morte di Saman, ospitò l’imputato, insieme al fratello minore di Saman, prima che lui andasse in Francia. Nonché la moglie di Hasnain, donna che allora era in Pakistan e alla quale lui mandò un messaggio, il primo maggio, ritenuto fondamentale dalla Procura, parlando di "un lavoro fisso", tradotto "fatto bene".

Le difese di Nomanulhaq (avvocato Luigi Scarcella) e Ijaz (avvocato Maria Grazia Petrelli) citano diversi parenti che abitano in zona. Ad esempio un fratello di Shabbar Abbas, nonché un nipote suo e del fratello Hasnain. Nella chat con il fidanzato Ayub Saqib, che gli Abbas non volevano, Saman faceva il nome di chi le avrebbe procurato un livido sul volto, testimoniato da una foto: indicando proprio il cugino. Sono chiamati a testimoniare anche la sorella di Shabbar Abbas e suo marito: lei, residente in Inghilterra e con domicilio in Pakistan, aveva inviato un messaggio al fratello di Saman in cui sembrava concordare una versione di comodo sui fatti. Nei giorni prima dell’omicidio, era venuta a Novellara: Saman si era lamentata con Saqib che la zia aveva rimproverato ai suoi genitori di essere troppo permissivi con lei. Oltre a Saqib, sarà sentito anche il ragazzo afghano che Saman conobbe il chat e raggiunse a Bruxelles per qualche giorno: lui sarà interpellato anche sulle "minacce ricevute".

Parola anche all’imam di Novellara Mohamed Alì Mohamed. Chiamate anche le assistenti sociali che hanno gestito il fratello di Saman dopo il distacco dalla famiglia, nonché i referenti delle comunità che lo hanno ospitato. La difesa di Ijaz cita anche il padre e i fratello dell’imputato sui rapporti tra la sua famiglia e quella di Saman.