Saman, le ricerche nelle serre "bollenti"

Indagini nelle ore più fresche tra i campi di Novellara

Un carabiniere è stato portato in ospedale

Un carabiniere è stato portato in ospedale

Novellara (Reggio Emilia), 14 giugno 2021 - Diventa sempre più difficile l’opera di carotaggio e di ricerche tra i campi e sotto le serre, per tentare di individuare il luogo dove sarebbe sepolto il corpo di Saman Abbas. L’innalzamento delle temperature, ormai a pochi giorni dall’estate, rende “infuocato” l’ambiente, in campi su cui, in assenza di alberi o edifici, il sole batte dall’alba al tramonto. Difficile lavorare, in particolare tra umidità e calore sotto le serre, come dimostra anche il malore improvviso a un carabiniere – per fortuna senza gravi conseguenze – avvenuto nella tarda mattinata di domenica, con il militare subito trasportato al pronto soccorso dell’ospedale guastallese. Ieri le operazioni di carotaggio sono iniziate molto presto, già verso le sei, per proseguire per circa tre ore, interrotte quando la temperatura ha cominciato a essere meno sopportabile tra i campi compresi fra via Colombo e strada Reatino a Novellara. Ad agire è ormai un gruppo fisso di carabinieri, addestrati per eseguire in modo corretto il carotaggio, in punti ben precisi dei terreni dell’azienda Le Valli, segnalati da presenze “sospette” nel sottosuolo al passaggio del moderno elettromagnetometro, utilizzato già nei giorni scorsi per scrutare sotto la superficie dei campi. La presenza di un gruppo fisso di carabinieri è giustificata dalla conoscenza di quell’area che gli stessi hanno maturato in questi giorni di lavoro sul territorio. Al momento risultano essere state una decina le serre sottoposte al passaggio con il sofisticato attrezzo di ricerca, che si basa sul sistema di “richiamo” delle onde elettromagnetiche dopo essere penetrate in profondità. Ma ne restano almeno una cinquantina da controllare. E per ognuna di queste occorre tempo per una verifica completa e approfondita. Forse è anche questo a giustificare le parole del capo della Procura della Repubblica reggiana, la dottoressa Isabella Chiesi, che nei giorni scorsi ha dichiarato ai cronisti che potrebbe essere necessario anche un mese prima di poter ritrovare i resti di Saman. Sempre se sarà confermata l’ipotesi degli investigatori sull’omicidio della ragazza ad opera dello zio, con la complicità del genitori e di un paio di cugini indagati, uno dei quali catturato in Francia ed estradato in Italia alcuni giorni fa, pur se lo stesso si dichiara completamente estraneo ai fatti e, almeno per ora, risulta trincerato nel silenzio. Antonio Lecci