Saman, il padre acconsente al video collegamento dal Pakistan al processo di Reggio

Lo ha detto nell’udienza a Islamabad: ora manca solo l’ok delle autorità pakistane, l’Italia è già pronta

Reggio Emilia, 4 aprile 2023 – Shabbar Abbas ha acconsentito a collegarsi in videoconferenza dal Pakistan con il tribunale di Reggio Emilia dove si sta svolgendo il processo per l’omicidio della figlia Saman.

Shabbar Abbas (a sinistra) e la figlia Saman: l'uomo ha accettato di intervenire in videoconferenza al processo in corso a Reggio Emilia
Shabbar Abbas (a sinistra) e la figlia Saman: l'uomo ha accettato di intervenire in videoconferenza al processo in corso a Reggio Emilia

È quanto ha detto l’uomo oggi in aula a Islamabad dove Shabbar si trova in carcere dal novembre scorso quando è stato arrestato su mandato di cattura internazionale. Il giudice pakistano ha aggiornato poi l’udienza fissandola per il prossimo 11 aprile quando verrà discussa la fattibilità della videoconferenza.

L’Italia si è già detta pronta avendo inoltrato la richiesta al Ministero della Giustizia per organizzare il collegamento. Manca solo l’ok delle autorità pakistane per renderlo effettivo. Resterà da capire se sarà possibile concretizzarlo per la prossima udienza in Corte d’Assise a Reggio, in programma per il 14 aprile. Shabbar è accusato di omicidio premeditato, sequestro di persona e soppressione di cadavere in concorso con altri quattro imputati (Danish Hasnain, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq – rispettivamente zio e cugini di Saman – oltre alla madre Nazia Shaheen, l’unica tuttora latitante presumibilmente in Pakistan dove si troverebbe dal 1° maggio 2021, il giorno successivo al presunto omicidio).

Nella scorsa udienza a Reggio, la posizione di Shabbar era stata stralciata e separata dagli altri imputati proprio in attesa della decisione sul videocollegamento. Riguardo invece alla richiesta di estradizione da parte dell’Italia verso Shabbar, il Pakistan deve ancora esprimersi.