Saman, un mistero ancora insoluto: tra pochi giorni l’esame del Ris sul frammento osseo

La terribile vicenda che ha fatto indignare tutta l’Italia

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È stato il caso di cronaca nazionale del 2021.

L’Italia intera scopre il nome di Saman Abbas (foto) tra fine aprile e maggio scorso, quando presumibilmente è stata ammazzata. È il 5 maggio quando i carabinieri bussano alla porta di casa della famiglia Abbas, non trovando la 18enne pakistana.

Nessuna traccia di lei a Novellara dove era tornata l’11 aprile dai genitori, nella casa annessa all’azienda agricola.

Qui la famiglia viveva e lavorava come braccianti e custodi. Fino a quella data, la giovane era stata collocata in una comunità protetta del bolognese, dopo che il 27 ottobre scorso aveva chiesto aiuto ai servizi sociali della Bassa Reggiana.

Motivo?

Si era opposta a un matrimonio islamico combinato dal padre con un cugino in patria. E sarebbe questo il probabile movente dell’omicidio che sarebbe avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 aprile. Data, quest’ultima, a cui risale l’ultimo frame della ragazza in vita, in un filmato della videosorveglianza esterna alla cascina, in possesso degli inquirenti. Nelle immagini, Saman esce con uno zaino, accompagnata dal padre Shabbar e consegnata dietro al casolare allo zio Danish – ritenuto l’esecutore materiale dell’uccisione – per poi sparire. Si vedrà solo rientrare il papà, con lo zaino.

In un altro video, del giorno prima, lo stesso zio e altri due cugini con pale e secchio si dirigevano nei campi per preparare – a quanto crede la Procura – la buca dove nascondere la salma. Un ‘delitto d’onore’. Che si sarebbe consumato sia per il rifiuto alle nozze sia perché Saman voleva vivere troppo all’occidentale. Ma anche perché si era fidanzata con il ‘ragazzo sbagliato’, Saqib, inviso alla famiglia. La giovane sarebbe tornata proprio per prendere i documenti e fuggire con lui per sposarsi. Sogno infranto.

I genitori, Shabbar e Nazia, il 1° maggio all’indomani del presunto omicidio fuggono – come testimonieranno le telecamere all’aeroporto di Milano Malpensa – in Pakistan, dove sono ancora latitanti così come il cugino Nomanulhaq Nomanhulaq (uno di quelli nel video con pala e secchio). Scappano pure zio e fratello 16enne di Saman.

Quest’ultimo viene fermato al confine di Ventimiglia e collocato in comunità, per poi confermare i sospetti agli investigatori: a uccidere Saman è stato Danish. Zio che alla frontiera francese fu rilasciato in quanto all’epoca (10 maggio) su di lui non pendeva ancora il mandato di cattura. Viene però arrestato il 22 settembre in un sobborgo di Parigi dove si trova tuttora in carcere in attesa di estradizione.

Così come in cella è l’altro cugino, Ikram Ijaz, catturato sempre in Francia, a Nimes, il 28 maggio e consegnato all’Italia il 9 giugno.

Genitori, zio e cugini sono tutti accusati di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere. Corpo mai trovato dopo otto mesi di ricerche.

Un barlume di speranza per una verità potrebbe arrivare a metà mese quando sono attesi gli esami dei Ris su un frammento osseo ritrovato al Lido Po di Boretto il 3 novembre.

dan. p.