Scandalo rifiuti e escort di lusso. L’avvocato di Benedetti:: "Non si faccia la polizia morale"

Il legale del presidente di Esa: "Una di loro è un architetto, un’altra una consulente". E sulla proposta di finire la serata in hotel dopo la fiera: "Le hostess sono tutte belle".

"Rifiuto la linea che se una donna è bella, allora è una escort. Si dovrebbero cercare eventuali reati, non fare la polizia morale: non siamo in Iran". Molto duro l’avvocato Salvatore Mannino, difensore di Enrico Benedetti, nell’analizzare le contestazioni di sfruttamento della prostituzione mosse al patron di Esa spa, l’azienda bibbianese al centro dell’inchiesta "Leonida" delle Fiamme Gialle su appalti e corruzione. Delle ragazze a cui la Procura si riferisce "una è un architetto e l’altra una collaboratrice di Esa - sottolinea il legale -. Trovo elastica la concezione in materia di prostituzione della Guardia di Finanza come purtroppo le informative". Ed aggiunge: "Il dottor Benedetti è un uomo che si è fatto da sé, ha lavorato tutta la vita, nasce dal nulla un’azienda con oltre 100 dipendenti, leader a livello internazionale nelle tecnologie connesse allo smaltimento dei rifiuti. Farlo passare come uno procacciatore di prostitute di lusso se non fosse tragico, sarebbe comico. Si tacciano come escort delle donne una delle quali lavora a partita Iva per Esa come consulente. L’altra è una professionista: un architetto. Capisco che ci sono conversazioni telefoniche intercettate con tono poco elegante, cameratesco, ma se una bella donna partecipa ad una cena perché deve essere una prostituta? Si dovrebbe avere tutti maggior tatto e delicatezza, non infamare delle persone. Mi sorprende la faciloneria con la quale si sono qualificate le due cene a casa di Benedetti con queste ragazze, ed è grave che trovino spazio nella contestazione penale". Agli atti c’è una intercettazione in cui una donna invita un cliente di Benedetti "ad unirsi alla loro compagnia esplicitamente asserendo che l’ora dello spogliarello è iniziata… a partecipare facendo riferimento ai giochi erotici in corso e alla nazionalità e qualità delle ragazze presenti (moldave, rumene, colombiane, cubane…)". Diversa la spiegazione rispetto alla presenza di splendide fanciulle alla fiera Ecomondo, e alle intercettazioni di uno degli indagati, che raccontava ad un amico che avrebbe potuto finire la serata allegramente in hotel su proposta di un’altra donna, il legale sottolinea che una donna libera fa ciò che desidera e che "un’azienda che ha ramificazione commerciali importanti, partecipa alle Fiere. Ed è patrimonio di comune conoscenza che le hostess sono belle ragazze e non donne basse, grasse o brutte".