
Lo sciopero alla Dana Motion System, nello stabilimento di via Brevini
"Questo è solo l’inizio" garantiscono i sindacati Fim Cisl Fiom Cgil e Uilm Uil provinciali. II riferimento va al secondo giorno di scioperi a sorpresa dei metalmeccanici di Reggio. Ieri mattina è stato il turno della Dana Motion System, dove hanno scioperato le operaie e gli operai dello stabilimento di via Brevini. Sono scioperi "di avvertimento – spiegano – e proseguiremo così per dicembre e gennaio, perché i lavoratori sono stanchi".
Alle 9.30 di ieri sono entrati in sciopero spontaneamente anche le maestranze della Dpc Hydraulic di via Moscova, al Villaggio Crostolo; verso le 11 i fischietti dei delegati Fiom della Ognibene Power hanno indicato ai colleghi le vie per uscire dall’azienda svuotando i reparti produttivi, che si sono fermati fino a fine turno. L’azione si è estesa anche ai turni del pomeriggio e della notte. Alle 13.30 hanno poi incrociate le braccia le lavoratrici e i lavoratori della Kubota Gianni Ferrari, "altre cento metalmeccaniche e metalmeccanici" dicono.
"Complessivamente salgono a cinque le aziende che applicano il Contratto collettivo nazionale dell’industria metalmeccanica in cui Fim Fiom e Uilm hanno proclamato scioperi" aggiungono. A queste si aggiunge all’Interpump di Calerno, dove i lavoratori hanno scioperato due giorni fa.
"Il contratto nazionale applicato nelle aziende aderenti a Federmeccanica riguarda circa 25 mila nel nostro territorio e la trattativa si è rotta – riferiscono – “a causa dell’intransigenza di Federmeccanica che non vede la realtà industriale, fatta di imprese che hanno visto crescere margini e utili negli ultimi dieci anni, a fronte di investimenti decrescenti e salari che hanno perso potere d’acquisto”".
Nelle aziende in cui è partita la mobilitazione, operanti nel settore dell’oleodinamica e della trasmissione di potenza, "queste sono settimane caratterizzate da giornate intere di cassa integrazione – spiegano – con perdite di salario anche di centinaia di euro al mese per ogni lavoratore. Le aziende si chiedono perché i lavoratori scioperano e rinunciano a salario nonostante siano in cassa integrazione?".
Ai lavoratori serve "un contratto che dia risposte alla ricchezza che tutti i giorni producono – concludono i sindacati – che dia dignità al lavoro riducendo la precarietà, che valorizzi il ruolo del sindacato. La Federmeccanica sta facendo di tutto per non fare il contratto, la lotta proseguirà".