Sessant’anni di musica I Nomadi festeggiano davanti a 10mila fans E c’è anche Danilo Sacco

L’ex voce del gruppo torna sul palco con la band per celebrare le loro ’nozze di diamante’. Videomessaggio di Ligabue, poi salgono anche Paolo Belli e la cantante Antonella Lo Coco.

Sessant’anni di musica  I Nomadi festeggiano  davanti a 10mila fans  E c’è anche Danilo Sacco

Sessant’anni di musica I Nomadi festeggiano davanti a 10mila fans E c’è anche Danilo Sacco

di Antonio Lecci

C’è sempre una carica emotiva forte ai concerti dei Nomadi. Mai meno di tre ore di musica e canzoni, senza interruzioni. Che l’altra sera, in piazza a Novellara, hanno dato vita alla grande festa per i sessant’anni di attività della band, ricordando l’esordio nel giugno del 1963, partendo da Novellara e da Novi di Modena per raggiungere Riccione. Era l’inizio di una carriera che non si sarebbe mai fermata, almeno finora. La band di Beppe Carletti è stata preceduta da alcuni ospiti: Silvia Lo, Henry Novi, Nunzio Da Vinci, Pardo, la giovanissima Camilla Pandozzi, presentati da Marco Barbieri e con i saluti di Rosanna Fantuzzi (quasi un quarto di secolo compagna di Augusto Daolio) e da Elena Carletti, sindaco di Novellara e figlia di Beppe. Il concerto, davanti a circa diecimila persone, è iniziato con la mega torta, il videosaluto di Luciano Ligabue, registrato poco prima dello show sul palco di Novellara. Poi via alle note con "Cartoline da qui", scritto da Ligabue. Sul palco salgono i sessanta bambini del Corodoro di Legnago a intonare "Crescerai" e poi "Un’altra cosa", eseguito nell’ultimo album dei Nomadi e per l’occasione intonato con Antonella Lo Coco. La voce di Juri Cilloni si impegna al massimo per "Io voglio vivere", "Frasi nel fuoco". Poi c’è "Il paese", eseguita con Amos Amaranti, un breve passato nei Nomadi nel 1972. C’è l’ovazione per Danilo Sacco quando sale sul palco: l’ex voce della band canta "Stagioni", "La mia terra" e "Senza patria", in duetto con Juri. Ancora applausi quando arriva Paolo Belli, accompagnato nell’esecuzione di "Un pugno di sabbia". C’è l’ex Umberto Maggi (nei Nomadi tra gli anni Settanta e Ottanta) nell’esecuzione di "Ho difeso il mio amore". Poi "Un giorno insieme", "Canzone per un’amica" dedicata alla memoria di Dante Pergreffi. Infine, "Dio è morto", la lettura di tanti messaggi e striscioni, prima del gran finale con "Io vagabondo" e il Te Deum.