CronacaSiccità, danni ai pozzi privati

Siccità, danni ai pozzi privati

La secca che attanaglia il Po preoccupa sempre di più. Da oggi in vigore l’Ordinanza

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La secca che attanaglia la zona del Po e, in generale, tutta l’Italia, rischia di provocare gravi contraccolpi anche all’attività dei pozzi idrici privati, spesso utilizzati proprio come alternativa ai canali di bonifica per fornire risorsa idrica ai campi agricoli situati nelle zone più distanti dalle fonti di approvvigionamento tradizionali. Con l’esaurimento delle risorse montane e dell’ormai completato scioglimento della neve ad alta quota, proprio la portata attuale del fiume Po è in parte garantita dall’apporto delle falde, che però con la perdurante siccità rischiano di esaurirsi in breve tempo.

E che parte della corrente che transita ora nel Po derivi dalle falde, lo dimostra anche la limpidezza dell’acqua, che appare più pulita del solito, resa ancora più trasparente dai fondali ridotti ai minimi termini. Quella di un così evidente apporto delle falde alla portata del fiume risulta essere una situazione molto rara, a cui si spera di poter far fronte con un ritorno delle precipitazioni, tali da poter restituire una situazione normale dei terreni. Sono molti i pozzi che rischiano di restare a secco. Si tratta di strutture che, pur non fornendo acqua potabile per uso alimentare, almeno possono essere utilizzate per l’irrigazione, quanto mai necessaria in questo periodo. Mentre resta sempre forte la necessità di avviare quei progetti annunciati e attesi da tempo, troppo spesso bloccati da burocrazia e condizionamenti politici, e che vengono ’rispolverati’ solo durante le emergenze.

A tal proposito sta trovando molti consensi la proposta – annunciata ieri dal Carlino – di un’illustrazione della situazione del Po da parte di Giuliano Landini, profondo conoscitore del fiume e dei suoi problemi, che presto potrebbe essere chiamato a Roma per un incontro col presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i suoi collaboratori. Progetti come quelli degli sbarramenti sul fiume o le porte vinciane verso foce Crostolo possono diventare armi necessarie per la gestione idrica, utili non solo durante lunghi periodi di secca, ma anche in caso di piene.

Non va poi dimenticato, a proposito del tema della siccità che, a partire da oggi, in tutta la provincia, entra in vigore l’ordinanza voluta dai 42 sindaci per risparmiare acqua. Non si potrà annaffiare orti e giardini e neppure lavare le auto dalle 8 alle 21.

Antonio Lecci